La Lega Nord attacca il Comune di Mira sulla questione delle “Terre Rosse”, la discarica di ceneri di pirite che si trova in via Bastie a Dogaletto da decenni. “E’ trascorso più di un anno - spiega il segretario della Lega Nord di Mira, Stefano Deppieri - dall’approvazione, rilasciata dall’allora Provincia di Venezia oggi Città Metropolitana, a favore della Veneta Mineraria Raw Material, per l’allontanamento delle ceneri di pirite e la bonifica del sito in via Bastiette a Dogaletto. Ad oggi però nulla è successo. Le forti precipitazioni continuano a dilavare il terreno, aumentando inesorabilmente l’inquinamento anche in laguna”. Poi altre accuse. “Per il rilascio dell’autorizzazione - spiega Deppieri - sono stati coinvolti Provincia, Arpav, Ulss e Comune. Nessuno più si è preoccupato di controllare, se la proprietà avesse iniziato la bonifica”. Dura l’analisi politica. “La Lega Nord - continua Deppieri - si appella alla sensibilità dei cittadini di Mira, ricordando loro che sono passati quindici anni dal sequestro della discarica, e tutto è rimasto abbandonato. L’inquinamento è aumentato. Il Comune a guida grillina si prenda le proprie responsabilità, obbligando la proprietà ad eseguire la messa in sicurezza del sito, bloccando l’inquinamento sia del terreno che delle falde sottostanti, anche in virtù delle ultime leggi sui delitti ambientali”. Il Comune respinge al mittente le accuse, ricordando che fin dall’inizio del mandato si è attivato per risolvere la questione. Il problema delle discariche a Mira comunque è annoso. Non è solo la questione delle “Terre Rosse” a preoccupare. La mappa dei siti inquinati a Mira è stata censita a metà degli anni Novanta. In via Teramo a Borbiago oltre settemila fusti tossico nocivi delle lavorazioni di Porto Marghera sono stati sepolti negli anni Settanta e sono finiti nelle falde acquifere. Il Comune di Mira ha trovato i fondi attraverso la legge per il disinquinamento della laguna. Si è partiti da poco con un intervento di messa in sicurezza, iniettando del cemento per isolare la discarica, ma i lavori vanno a rilento. Resta l’assoluto mistero inoltre su come si interverrà in via Sant’Antonio dietro gli stabilimenti Reckitt Benckiser, dove è stata scoperta con foto aeree, una discarica con veleni e metalli pesanti finiti in falda. Sotto controllo, ma sempre preoccupanti, le discariche in via Prati e lungo l’idrovia. Ci sono poi discariche minori sepolte nel terreno e mai controllate, di cui non si conosce il contenuto. La situazione è denunciata con forza nei mesi scorsi, sia dai residenti che dai consiglieri di opposizione Francesco Sacco (medico) del Pd, Mattia Donadel del gruppo Mira Fuori del Comune e dall’esponente dell’associazione ambientalista Vas, Francesco Vendramin. di Alessandro Abbadir
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