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Ulss 13: taglio a Rianimazione, scatta la protesta

Ingresso Ospedale DoloTagli di posti letto a Rianimazione scatta la protesta. “Ho chiesto un incontro urgente all’assessore alla sanità del Veneto, Luca Coletto e al presidente Luca Zaia per capire come mai la Regione ha voluto procedere in maniera spedita al taglio del reparto di rianimazione“. A dirlo è il consigliere regionale della Lista “Alessandra Moretti Presidente” Franco Ferrari, noto imprenditore di Camponogara. Contro la decisione si è schierato anche il sindaco di Camponogara Giampietro Menin, che chiederà un incontro della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 per discutere il problema urgentemente. I posti letto della Rianimazione dell’ospedale di Dolo passeranno da sette a quattro entro il 31 dicembre 2015. Per un totale aziendale di posti letto di Rianimazione pari a 16. Il numero complessivo di 16 risulta, contando quelli che risiedono a Mirano (12 posti letto). Ci sarà il trasferimento anche di cinque infermieri. Su decisione della dirigenza, gli stessi infermieri andranno a “rinforzare” lo staff del reparto di Ginecologia, permettendo in questo modo di poter contare su due turni anziché su uno solo. In Rianimazione, dunque, non sarebbero più previsti tre infermieri in servizio in contemporanea (considerando i turni), bensì due. “Nell’incontro che avrò a giorni con i vertici della Regione - dice Ferrari - ribadirò il fatto che l’ospedale di Dolo non solo va salvaguardato, ma anche potenziato. Ho continuato a chiedere, e farò presente la necessità di una riorganizzazione delle schede ospedaliere approvate due anni fa, e che ora si stanno applicando. Resto fiducioso che i vertici della Regione manterranno le promesse fatte di una riorganizzazione dell’intera operazione”. Il sindaco di Camponogara Giampietro Menin, capofila della protesta fra i primi cittadini, chiede invece a dicembre una conferenza dei sindaci della zona per discutere di quello che è “un taglio alla salute dei cittadini della Rivera”. Intanto scatta anche la protesta dei sindacati. “Ci è stato comunicato attraverso mail - spiegano Marco Busato e Simone Naletto per Cgil e Cisl - che il primo di dicembre verranno soppressi 3 posti letto della rianimazione di Dolo, che passera dagli attuali 7 posti a 4 con la conseguenza di un taglio del personale in turno, che passera dagli attuali 3 infermieri per turno a 2 per turno. Su questa decisione esprimiamo la nostra contrarietà perché ridurre posti di rianimazione a Dolo significherà trasferire pazienti critici a Mirano, con tutte le conseguenze che un trasferimento comporta, invece di avere immediatamente a disposizione il posto a Dolo. Inoltre ridurre il personale in turno mette a rischio le urgenze interne dell’ospedale, perché il medico rianimatore è accompagnato dall’infermiere di rianimazione durante le urgenze nei reparti, riducendo a due la presenza per turno. Il medico dovrà agire da solo invece che con personale qualificato ed esperto”. Ma non solo. “Utilizzare lo strumento del taglio di posti letto - spiegano i sindacati - di un servizio così delicato, giustificandolo con la necessità di trovare personale da inserire in altri reparti, è modalità poco opportuna e priva di logica”. Alessandro Abbadir
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