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Tornado, nel 2016 soldi da Regione e Governo

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tornadoAlla fine del 2015 sono arrivati fondi e agevolazioni da parte del Governo e della Regione per le famiglie e le aziende colpite dal tornado. Ad annunciarlo, sono stati l’onorevole Michele Mognato e il vicegovernatore Gianluca Forcolin. All’inizio di gennaio è arrivata inoltre la buona notizia della proroga da parte del Governo dello stato di emergenza per i territori colpiti dalla devastazione. Ciò significa che anche per il 2016 si potrò attingere a fondi ad hoc per le calamità. “Alla vigilia di Natale - spiega Forcolin - la Ragioneria della Regione ha emesso gli ordinativi di pagamento di tre milioni di euro ai comuni di Dolo, Mira e Pianiga da assegnare ai privati come contributo per il ripristino dei danni causati alle abitazioni e alle strutture a seguito del tornado che ha colpito il territorio della Riviera”. Dei tre milioni, circa 111 mila euro vanno al comune di Mira, circa 2 milioni di euro a Dolo e 881 mila euro a Pianiga. “La Regione del Veneto - conclude Forcolin - è riuscita a completare entro l’anno le procedure di liquidazione di questo stanziamento previsto dalla legge di variazione al bilancio di previsione 2015 proprio per finanziare gli interventi per l’emergenza causata dagli eccezionali eventi atmosferici dell’8 luglio. Saranno ora i sindaci a provvedere all’erogazione dei contributi alla popolazione. Queste risorse vanno a sommarsi al milione e 300 mila euro utilizzati per le spese di prima emergenza e per gli interventi più urgenti che sono stati effettuati subito dopo il disastroso evento atmosferico”. Altra novità è che i rimborsi dei premi assicurativi per i risarcimenti dei danni provocati dal tornado, non subiranno tassazione. La norma è stata introdotta nella Legge di Stabilità con un ordine del giorno firmato dai deputati del Pd, Michele Mognato, Davide Zoggia, Sara Moretto, Delia Murer e Andrea Martella ed accolto dal Governo. “Gli ordini del giorno - dice Mognato - non fanno norma, ma sono atti rilevanti e precisi che, approvati dal Parlamento, impegnano il Governo che li ha accolti”. Vengono spiegate le motivazioni della richiesta. “La situazione paradossale che si viene a determinare - precisano gli onorevoli - è che i risarcimenti delle assicurazioni finiscono per essere ulteriormente tassati poiché le somme liquidate dalle compagnie assicurative, a copertura dei danni subiti, vanno inserite nella dichiarazione dei redditi e quindi conseguentemente soggette a tassazione. Al fine di superare al più presto le criticità che hanno colpito i territori devastati da calamità naturali, nel corso della riunione dei sindaci dei comuni interessati con il commissario delegato per gli interventi di ricostruzione, nominato a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza, è emersa anche la necessità di assicurare l’esclusione dal reddito imponibile dei risarcimenti ottenuti dalle assicurazioni, così da destinare maggiori risorse agli investimenti e garantire una rapida ricostruzione e un più rapido ritorno alla normalità”. E poi la richiesta contenuta nell’ordine del giorno che “Impegna il Governo a valutare l’opportunità di adottare specifiche iniziative per definire idonee agevolazioni fiscali nelle aree colpite da eventi calamitosi, anche prevedendo, a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza, l’esclusione dal reddito imponibile dei rimborsi assicurativi ricevuti a fronte dei danni subiti”. E infine è arrivata la prorogoa fino a giugno 2016 dello stato di emergenza. Giacomo Piran e Alessandro Abbadir
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