Le vongole sono state sequestate e rigettate nelle acque lagunari. Il valore commerciale dei molluschi sequestrati è stimato in euro 10.000
Ieri mattina, i Carabinieri della motovedetta di Chioggia, nell’ambito dei controlli finalizzati alla repressione delle violazioni in materia di pesca e acquacoltura, hanno sequestrato tre tonnellate di vongole. I militari, mentre erano in navigazione lungo il canale di Pellestrina all’altezza dell’ex stabilimento “Talian Srl” di S. Pietro in Volta, hanno notato diverse cime con un’estremità in acqua e l’altra legata a delle corde mantenute tra due gruppi di briccole distanti tra loro qualche decina di metri, a ridosso della banchina del canale (lato cittadino). Insospettiti dal loro peso, gli operanti hanno provvisto a sollevarne qualcuna a campione, scoprendo che su ciascuna estremità in acqua era presente una resta di mitili (rete di plastica a forma di “tubo” usata per l’accrescimento delle cozze). Complessivamente, tra i due gruppi di briccole sono state rinvenute 126 reste di cozze, che da accertamenti esperiti sono risultate di proprietà di un soggetto residente a Pellestrina, giunto poco dopo sul posto. Per la modalità in cui le cozze erano state immersi in acqua (reste di plastica) e per la quantità di prodotto rinvenuta, l’attività posta in essere dal predetto risulta riconducibile a un allevamento di molluschi (due allevamenti, nella circostanza) e quindi assoggettato alla relativa normativa. Tuttavia, il predetto non era autorizzato a svolgere tale attività ai sensi della Legge Regionale del Veneto n. 1/2023, considerato oltretutto che nell’area in cui si trovavano le cozze è preclusa la pesca e l’allevamento di prodotto ittico, ovvero è vietata la raccolta dei molluschi come indicato nell’Allegato “A” del DGR n. 200 del 24/02/2021 della Regione Veneto, perché all’interno di un canale navigabile e in prossimità di agglomerato urbano. Per quanto accertato, stante l’abusività dei due allevamenti di mitili in questione, tutti i succitati molluschi, dal peso totale di circa 3 tonnellate e dal valore commerciale stimato in euro 10.000, sono stati sottoposti a sequestro amministrativo ex art. 13 Legge 689/81 e poiché ancora allo stato vivo, fatti rimuove e rigettare nelle acque lagunari, all’esterno del canale navigabile per il ripristino del ciclo vitale. All’uomo è stata contestata una sanzione pari a 3.166,67 euro.
Gioco d'azzardo, sanzionati due bar a Dolo
I Carabinieri della Tenenza di Dolo, invece, nell’ambito di un servizio sulla prevenzione e repressione del gioco d'azzardo, hanno proceduto al controllo di vari esercizi pubblici e bar della giurisdizione riscontrando, in due casi, la violazione dell’ordinanza comunale che impone lo spegnimento degli apparecchi “video slot” alle 19:30. All’interno dei due bar, condotti da due cittadini originari dalla Cina, i militari dell’Arma hanno riscontrato la presenza di numerosi avventori ai quali, in un caso, era stato consentito di continuare ad effettuare giocate sino alle 23:00 e, nell’altro, addirittura sino alle 02:30. Le sanzioni amministrative elevate di conseguenza, sono pari a 333,32 euro.
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