C’è una emergenza in Riviera del Brenta ed è quella delle case e casolari abbandonati in pieno degrado. Nelle scorse settimane a Pianiga una operazione fatta scattare da polizia locale e carabinieri di Dolo ha portato alla scoperta dell’occupazione abusiva di una casa in via Volpino da parte di 8 stranieri di nazionalità bulgara e rumena, molti dei quali rubavano energia ed erano pregiudicati. In Riviera da una stima fatta di edifici in stato di abbandono e case diroccate ce ne sono oltre 200. Sulla questione interviene il sindaco di Stra Caterina Cacciavillani che è anche presidente della Conferenza dei sindaci della Riviera. "Bisogna controllare - spiega - e mappare con precisione dagli uffici tecnici sul territorio di tutti e 10 i comuni della Riviera del Brenta il patrimonio edilizio privato lasciato in abbandono e spesso del quale è difficile rintracciarne la proprietà. Non è possibile che questi edifici oltre che ad essere spesso pericolanti o con scarsa manutenzione, divengano anche ricettacolo di malavitosi o covo di sbandati”. “I proprietari e i curatori fallimentari devono rendersi conto - spiega la Cacciavillani - che se l’edificio diventa pericolante o nonostante le segnalazioni resta ricettacolo di clandestini o pregiudicati, la responsabilità è sua". Cacciavillani porrà così la questione all’attenzione dell’assemblea dei primi cittadini, cercando di trovare una azione comune per evitare che fatti come quelli di Pianiga si ripetano. Tanti casolari e case abbandonate ad esempio nell’area sud della Riviera e lungo la Romea a Giare e Dogaletto di Mira, sono diventati un rifugio per senza dimora per prostitute e spacciatori, dove le norme igieniche non esistono. Fabio Livieri il sindaco di Campagna Lupia, presidente dell’Unione dei Comuni della Riviera, minaccia multe e abbattimenti contro i proprietari che non curano i loro immobili. “Nel mio territorio comunale - dice Livieri - di case e casolari abbandonati ce ne sono una trentina. Faremo di tutto perché le proprietà ne mantengano l’integrità statica, cioè non divengano pericolanti, o ne ordineremo l’abbattimento e daremo multe ai proprietari”. Di Alessandro Abbadir
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