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Mira: discariche pericolose, servono bonifiche in tempi brevi

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La questione delle discariche pericolose resta sempre in evidenza

Nonostante passino gli anni e i decenni, le bonifiche del territorio sono lente e a volte subiscono dei veri e propri stop. Di discariche ne sono state censite 11 con una indagine fatta quasi una ventina di anni fa. Ma quale è la mappa delle più pericolose? Le principali, quelle che destano più preoccupazioni fra i residenti sono quelle di via Teramo a Borbiago, quelle delle “terre rosse” o ceneri di pirite in via Bastie a Dogaletto (davanti all’area commerciale Lando, sulla Romea per capirci) e quelle della C&C, qualche chilometro più in là in via Foscara a Malcontenta, dove ci sono cumuli di polveri con presenze di sostanze altamente inquinanti, come le diossine. Ma partiamo dal deposito delle “terre rosse“ in zona Dogaletto. Il deposito delle “terre rosse” di via Bastiette a Mira nasce alla metà degli anni ‘60 per raccogliere le ceneri di pirite provenienti dagli impianti di produzione di Porto Marghera. L’area è di otto ettari e contiene circa 800 mila tonnellate di materiale inquinante. Dopo un contenzioso legale durato decenni, le ceneri, che hanno un valore sul mercato, possono essere portate via e vendute. La rimozione dei quantitativi di ceneri di pirite è partita oltre due anni fa. Finora sono state portate via decine di migliaia di tonnellate ma ci vorrà comunque tanto tempo: almeno una decina di anni per toglierle tutte. C’è poi la questione dell’ex C&C, un’azienda di via Foscara a Malcontenta, sequestrata diversi anni fa per produzioni illegali con presenze di diossine. I cumuli sono ancora all’interno dei capannoni, a ridosso del centro abitato. È prevista la messa in sicurezza del sito e la bonifica di tutta l’area, ma lo smaltimento è di fatto fermo. Sotto controllo invece la discarica di sostanze inquinanti in via San Antonio a Mira Buse. Ma è sulla discarica di via Teramo che con ogni probabilità si arriverà a una messa in sicurezza definitiva prima delle altre. La discarica verrà messa in sicurezza con delle iniezioni di cemento, delimitando e poi isolando, il materiale e il terreno inquinato. Ma di cosa si tratta? Nel 1998 in via Teramo a Borbiago si scoprì che negli anni ‘60 e ‘70 erano stati sepolti di nascosto centinaia e centinaia di fusti tossico-nocivi, provenienti da Porto Marghera. Un anno dopo della vicenda se ne occupò anche una commissione parlamentare di inchiesta. La gestione della bonifica della discarica di via Teramo è in capo a un commissario governativo ad hoc. In queste settimane saranno fatte verifiche e accertamenti, su estensioni e modalità dell’intervento per procedere alla messa in sicurezza definitiva del sito. Il Comune sta facendo pressione per la messa in sicurezza e la bonifica definitiva di tutti i siti inquinati che rappresentano anche se sotto controllo dei veri e propri “punti neri” dal punto di vista ambientale nel territorio comunale. Alessandro Abbadir
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