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Dolo. Approvato il polo logistico nell'ex Veneto City

Approvato il polo logistico all'ex Veneto City: investimento privato per 400 posti, 14 milioni di opere pubbliche e 126.000 mq di bosco

DOLO - MASTERPLAN VENETO CITY

E’ stato approvato il progetto del polo logistico che sorgerà nell’area dell’ex Veneto city, al posto dell’avveniristico progetto del polo commerciale che doveva costruirsi fra Arino e in parte nel comune di Pianiga. E’ stato dato mandato al sindaco Gianluigi Naletto di sottoscrivere l’accordo di programma relativo alla realizzazione di un polo logistico che, secondo quanto precisato dal sindaco Naletto e dal vicesindaco Bellomo, risulterà innovativo e sostenibile grazie all’investimento privato che darà lavoro a 400 persone realizzando un beneficio pubblico di infrastrutture che si aggira a circa 14.000.000 di euro, senza contare le opere di mitigazione idraulica per un valore di circa 3.000.000 di euro assieme ad un bosco di 126.000 mq, l’equivalente di 12 campi da calcio. 

“Si tratta di un modello progettuale – ha sottolineato il sindaco - che concretizza il principio costituzionale di sussidiarietà, in cui pubblico e privato si ritrovano a co-pianificare assieme una visione di futuro radicato su un’economia reale, e non virtuale come lo era l’idea di Veneto City, capace di uno sviluppo concreto e per tutti.” Molte le reazioni a questa approvazione. Critico e sorpreso l’ex consigliere della Lega Giovanni Fattoretto. “Dicono che il centro direzionale era più impattante. Non credo visto che sorgeranno capannoni dove arriveranno 500 Tir al giorno che porteranno un traffico veicolare in aumento spropositato senza che via sia un casello autostradale a ridosso e per il quale non si sta facendo nulla per aprirlo”. 

Il consigliere Emilio Zen de ‘Il Ponte del Dolo’, gruppo che all’epoca era fortemente contrario a ‘Veneto city’ appare più ‘morbido’. “Dopo il definitivo naufragio di Veneto City, con il nuovo progetto si vanno a modificare alcuni punti come la superficie territoriale che da 232.219 mq passa a 327.000 mq, aumentandola del 30% circa; la superficie fondiaria che da 161.119 mq passa a 255.388 mq, aumentandola del 37% circa, con il conseguente proporzionale aumento della superficie coperta. Inoltre  cambia l’altezza degli edifici. La mia richiesta é che la superficie coperta sia ulteriormente ridotta a vantaggio dell’area verde boschiva, cosa utile in prossimità di una fonte inquinante qual è l’autostrada”.

Lino Perini

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