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Mira, video trap con minorenni e armi giocattolo: scoppia la polemica

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Un gruppo di 15 minorenni si esibisce on line in piazza San Nicolò a Mira (Venezia) per un video trap con armi giocattolo. Scoppia la polemica

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Musica trap con ragazzi minorenni che estraggono pistole e che fanno sfoggio di un linguaggio tipico dei gruppi delle gang, che scorrazzano delle periferie delle metropoli come Milano o Roma. Ma lo scenario non è quello metropolitano delle grandi città italiane o europee come Londra o Parigi ma quello del centro di Mira cittadina della Riviera del Brenta, hinterland di Venezia.

Il video

Il video è stato girato in pieno giorno nelle scorse settimane in Piazza San Nicolò a due passi dalla chiesa del paese ed ha destato un vespaio di polemiche, e una azione immediata delle forze dell'ordine. Autore del video “Fratelli Veri” con una quindicina di ragazzi di Mira quasi tutti minorenni, con meno di 16 anni, è stato Santared un ventenne di Pordenone. Nel video i ragazzi per la maggior parte sono senza mascherine e parlano di degrado sociale, problemi in cui i nemici sono le forze dell'ordine, e chi viene a Mira a a imporgli qualcosa come i “fratelli del sud che vogliono metterci a posto”.

Un messaggio antirazzista, ma tutti senza mascherina

Il messaggio del filmato è comunque anti razzista, ma lo sfoggio delle armi (armi giocattolo ma senza il tappetto rosso) e il fatto che i ragazzi se ne infischiavano di rispettare le norme anti assembramento e l'uso delle mascherine, era palese. Per questo i carabinieri della locale tenenza il giorno dopo la pubblicazione del video online sono intervenuti e hanno fatto una perquisizione nelle case dei due ragazzi. I militari hannocosì identificato e denunciato in stato di libertà due studenti del posto uno maggiorenne e uno minorenne, per procurato allarme e istigazione a delinquere.

Le dichiarazioni del sindaco di Mira sulla vicenda

La vicenda anche a Mira non ha mancato di provocare reazioni a cominciare da quella del primo cittadino del paese il sindaco Marco Dori. “La musica può dare tanti messaggi - dice Dori - ma in questo caso non condivido proprio. Si vuole scimmiottare un mondo e una cultura della violenza che non ci appartiene e che spero le famiglie sappiano spiegare questi come modelli sbagliati. Pensiamo come modelli positivi ai tanti ragazzi giovani impegnati nel volontariato e nella vita sociale. Le famiglie devono essere presenti”. Polemiche erano arrivate anche per il fatto che alcuni ragazzi che compaionio nel video frequentano il centro giovani Dedalo che si trova a Mira in via Toti. Il sindaco Dori ha escluso in modo categorico che il centro dedalo possa essere stato il luogo dove è stato fatto il video, “visto che si tratta di un video professionale”.

Lucarda: "Non sono contrario alla musica, ma il messaggio che questa canzone veicola non è quello giusto"

Infine una presa di posizione contro questo tipo di esibizioni arriva anche dal consigliere comunale del gruppo fucsia Paolo Lucarda. “Si tratta di un fenomeno che ha aspetti sociali – dice Lucarda – anche preoccupanti. Credo di tratti comunque di gruppi di ragazzi isolati sul territorio. Non sono contrario alla musica, ma il messaggio che questa canzone veicola non è quello giusto”. Alessandro Abbadir
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