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La piscina che pesa sulle nostre tasche

piscina rovigo abbandonata
piscina rovigo abbandonataC’era una volta la piscina comunale Baldetti, in viale Porta Adige. C’era, sì, perché adesso non c’è più. E’ stata demolita circa un anno fa, dopo diversi interventi delle forze armate a causa dell’occupazione dello stabile da parte di senza fissa dimora. Ma come mai lo stabile è rimasto completamente abbandonato e si è arrivati a demolirlo? La questione mette radici all’inizio del decennio scorso, quando la giunta Avezzù decise di costruire il Polo Natatorio di viale Porta Po con un project financing con i privati. L’accordo era chiaro: i privati ne avrebbero avuto la gestione per 25 anni e in cambio avrebbero ottenuto il versamento di un canone annuale di 300mila euro e la proprietà dell’ex piscina di viale Porta Adige, per demolirla e costruire un complesso residenziale. Il progetto si è realizzato a metà, perché il nuovo polo delle piscine c’è, ma all’ex Baldetti non c’è nulla. Quando lo scorso anno i privati decisero di abbattere lo stabile, per questioni di ordine pubblico e igiene (le vasche della piscina erano piene di acqua putrida e la presenza di occupanti preoccupava i residenti) dichiararono che al momento non avrebbero costruito nulla, dato il periodo di stallo del mercato immobiliare. Fin qui, a ben vedere nulla di strano. Il problema vero, però, è che la ex Baldetti, che oggi non c’è più, costa alle casse del comune non pochi quattrini e negli anni è stata una delle questioni più dibattute nei consigli comunali di Palazzo Nodari, con il relativo rimpallo di responsabilità tra destra e sinistra. Ma cosa è successo, in parole semplici? Veneto nuoto e i privati costruttori hanno promosso un lodo asserendo che il Comune non ha ottemperato nei tempi previsti dalla convenzione a fare gli atti urbanistici. In buona sostanza, il Comune non ha rispettato i tempi per il passaggio di proprietà dello stabile a Veneto Nuoto e ai costruttori privati e questi hanno chiesto di essere risarciti per il considerevole mancato introito. Nel project financing del 2005, infatti, c’era scritto che dal momento del collaudo del nuovo polo natatorio (nell’aprile 2010) il valore della Baldetti sarebbe aumentato di 3.615 euro al giorno fino al passaggio di proprietà ai privati avvenuto solo il 17 ottobre del 2012. Dopo sentenze ed impugnazioni, udienze e tentativi di risolvere la questione per via stragiudiziale, è stato nominato un collegio arbitrale per valutare la questione. Il collegio arbitrale ha ritenuto che vi siano state anche delle colpe negli atti da parte dei privati e per questo ha condannato il Comune a risarcire con 1,3 milioni di euro la società, in luogo dei 2,2 richiesti. Una cifra che pesa come un macigno sulle casse di palazzo Nodari, che, si sa, non naviga certo nell’oro soprattutto per la riduzione sistematica dei trasferimenti statali. Negli ultimi mesi della giunta Piva (circa il primo semestre del 2014) i consiglieri comunali costituirono una commissione d’inchiesta, presieduta dalla consigliera di Rovigo si ama, Silvia Menon, proprio sulla questione del Lodo Baldetti, ma anche l’analisi particolarmente approfondita delle carte, non potè trovare una soluzione. Perché, forse, soluzione non c’è, solo che a pagare sono i rodigini che si chiedono se per caso, visto il costo complessivo, la piscina comunale non sia tutta d’oro. In effetti, viene da pensarlo. di Sara Dainese
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