Una serata di grande cultura, al Teatro Sociale di Rovigo, per l'ultimo appuntamento con la stagione di prosa
Teatro pieno e tanti applausi per lo spettacolo che giovedì 17 marzo ha chiuso la stagione di prosa del Teatro Sociale di Rovigo. “Un tram che si chiama desiderio”, portato in scena da due grandi attori, Mariangela D'Abbraccio e Daniele Pecci, ha catturato, per due ore e mezzo, l'attenzione dei numerosi presenti. Ambientato a New Orleans negli anni Quaranta, il dramma racconta la tormentata vicenda di Blanche (Mariangela D’Abbraccio), vedova di un giovane marito suicida, la quale, dopo aver perso Belle Reve, la tenuta di famiglia, si trasferisce dalla sorella Stella, sposata con Stanley (Daniele Pecci), uomo rozzo e volgare, di origine polacca. Un incontro e una convivenza, fin da subito difficili e conflittuali, che mettono in evidenza il vissuto e gli stati d'animo dei protagonisti della vicenda.
D'Abbraccio e Pecci danno voce agli animi tormentati dei protagonisti
Mariangela D’Abbraccio interpreta con grande coinvolgimento e passione una donna distrutta e sconfitta, che manipola situazioni e persone. Dall'altra parte Daniele Pecci, di poche parole, rude e rozzo, si cala perfettamente nel personaggio. Entrambi, danno voce agli animi tormentati dei protagonisti. A fianco a loro Angela Ciaburri nel ruolo di Stella e Stefano Scandaletti che interpreta Mitch. Si può dire che la messa in scena di questo capolavoro di Tennessee Williams, firmato per la regia dal grande maestro di fama internazionale Pier Luigi Pizzi, è riuscita. Uno spettacolo forte, di grande crudezza e più che mai attuale, che tocca le emozioni degli spettatori.
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