Con la "raccolta differenziata spinta" i rifiuti vengono ritirati davanti alla porta di casa e sono stati pertanto aboliti i cassonetti. Si è partiti gradualmente e si è iniziato dalle frazioni. Obiettivo? Differenziare il 75% nel 2020. Responsabilizzare conviene. È il messaggio forte lanciato dal sindaco Massimo Bergamin, che ha spiegato i contenuti della riforma dei servizi che riguardano la raccolta dei rifiuti. Soggetto partner del progetto è Ecoambiente che ha lanciato, come si legge nel pieghevole che sta distribuendo a tutte le famiglie, “la sfida sulla gestione dei rifiuti, una delle più importanti in tema di salvaguardia ambientale e sviluppo sostenibile”. Le innovazioni sono tanto incisive quanto graduali e si è iniziato dalle frazioni dove dal 12 novembre è stata avviata la “raccolta differenziata spinta”, porta a porta. I residenti sono stati informati attraverso un’azione capillare con riunioni di quartiere e gazebo nelle piazze abbinata ai chiarimenti del sito dedicato di Ecoambiente e dei Social. I rifiuti distinti fra carta; umido; vetro, plastica e lattine, vengono ritirati davanti alla porta di casa e sono stati pertanto aboliti i cassonetti. “È un’innovazione di cui sono orgoglioso – ha affermato Bergamin – poiché la programmazione di questo metodo stava chiusa nel cassetto da anni e io e la mia giunta abbiamo provveduto ad attuarla”. L’obiettivo è di passare dal 57% attuale di raccolta differenziata al 76% nel 2020. “Non ammettiamo infrazioni ed intendiamo sanzionare chi abbandonasse rifiuti ingombranti, mobili, elettrodomestici, in luoghi non adibiti, ma sono convinto che i cittadini collaboreranno pienamente comprendendo il vantaggio di un ambiente pulito e sano”. D’altra parte lo smaltimento forzoso di rifiuti abbandonati, ha avvisato il primo cittadino, implicherebbe dei costi che ricadrebbero come aggravi sulle bollette dei cittadini. Si punta, invece, al risparmio ed al riciclo delle risorse che opportunamente separate possono essere meglio riutilizzate. Lo hanno sottolineato sia Ivano Gibin, amministratore delegato, che Valerio Frazzarin, direttore tecnico di Ecoambiente. L’educazione ambientale entrerà anche nelle scuole, come ha precisato Alice Casetta del cda della partecipata comunale: l’attività didattica coinvolgerà 160 classi, fra primarie e medie, per un totale di 3.307 studenti. “Una nuova frontiera per la città”, ha affermato l’assessore comunale all’Ambiente Ezio Conchi, mentre il collega Stefano Falconi con il referato delle Partecipate ha aggiunto che “più si differenzia, più si risparmia”. Un primo bilancio sul funzionamento del nuovo assetto gestionale dei rifiuti si potrà effettuare, come ha preannunciato il sindaco, verso la metà di febbraio 2018 con un confronto nel consiglio comunale e, per i cittadini interessati all’informazione on line, si potrebbe ipotizzare anche l’attivazione di una newsletter da affiancare alla App già esistente scaricabile dal sito di Ecoambiente. Daniela Muraca
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