Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Controlli in 8 aziende, diverse irregolarità

cc rovigo (2)

Controlli dei carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Rovigo, con la collaborazione dei militari delle Stazioni Carabinieri del Comando Provinciale di Rovigo e personale dell’Ispettorato del Lavoro.

  Sono state ispezionate 8 aziende polesane operanti in diversi settori lavorativi. Numerose le irregolarità riscontrate in tutte le imprese controllate, delle quali 2 attive a Canaro, 2 a Rovigo, 1 ad Adria, 1 ad Arquà Polesine, 1 a Castelmassa ed 1 a Papozze. In totale sono stati individuati lavoratori “in nero”. Nel corso delle ispezioni è stata sospesa l’attività imprenditoriale di tre aziende, di cui 2 per gravi motivi di sicurezza e una per lavoro nero. Complessivamente sono state inflitte sanzioni per un totale di 70mila euro. In particolare nel comune di Canaro, il NIL Carabinieri di Rovigo, coadiuvato dai militari di Castelmassa, unitamente a personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Rovigo, ha effettuato un controllo presso una società agricola, che aveva installato un impianto di video sorveglianza senza le dovute autorizzazioni. E poi presso un laboratorio tessile, nel quale il datore di lavoro non aveva adottato le misure necessarie affinché le attrezzature di lavoro utilizzate dai lavoratori fossero installate in sicurezza. A Rovigo i controlli dei militari dell’Ispettorato del lavoro si sono concentrati su due laboratori tessili: in uno rilevata sia la mancata redazione, da parte del datore di lavoro, del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), sia l’impiego di 2 lavoratori in nero. E’ scattata così la sospensione dell’attività, maxi-sanzione per lavoro nero e per gravi violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro; mentre nell’altro laboratorio è stato accertato che il capo non aveva assicurato ai lavoratori una formazione adeguata in materia di salute e sicurezza, non aveva effettuato la valutazione dei rischi, non aveva nominato il medico competente, non aveva designato il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi e non aveva designato i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzioni incendi e lotta antincendio e primo soccorso. Ad Arquà Polesine controllato un autolavaggio dove il titolare non aveva provveduto ad adottare le misure necessarie affinché i lavoratori fossero salvaguardati da tutti i rischi di natura elettrica. Ad Adria ispezioni ad un laboratorio tessile, dove il datore di lavoro non aveva inviato i lavoratori alla visita medica preventiva di idoneità, aveva omesso di fornire ai lavoratori i dispositivi di protezione individuale, non aveva nominato il medico competente, non aveva designato i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzioni incendi e lotta antincendio e primo soccorso. Inoltre, non era stata predisposta la cassetta di primo soccorso e il datore di lavoro non aveva provveduto ad adottare le misure necessarie affinché i lavoratori fossero salvaguardati dai rischi di natura elettrica e non aveva infine rispettato i requisiti di sicurezza dei luoghi di lavoro. A Papozze controllato un bar, ove veniva riscontrato che il datore di lavoro, nonostante designato Responsabile del Servizio di protezione e prevenzione non aveva svolto il corso, non aveva assicurato ai lavoratori una formazione adeguata in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, non aveva adottato idonee misure per prevenire incendi e per tutelare l’incolumità’ dei lavoratori, aveva installato un impianto di video sorveglianza senza le prescritte autorizzazioni e non aveva  provveduto ad adottare le misure necessarie affinché i lavoratori fossero salvaguardati dai rischi di natura elettrica. A Castelmassa controllato un distributore di carburante, dove il datore di lavoro non aveva effettuato la valutazione dei rischi (DVR), con la conseguente adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per gravi violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro; non aveva assicurato ai lavoratori una formazione adeguata in materia di salute e sicurezza, non aveva designato i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzioni incendi e lotta antincendio e primo soccorso, non aveva inviato i lavoratori alla visita medica preventiva di idoneità ed infine aveva installato un impianto di video sorveglianza senza le prescritte autorizzazioni.        
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione