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Il futuro dell'Iras di Rovigo: un privato in arrivo?

Scade oggi il termine per le offerte di project financing per la gestione del centro servizi anziani San Bortolo

Il futuro dell'Iras di Rovigo: un privato in arrivo?

Una svolta decisiva sembra profilarsi all'orizzonte per l'Iras di Rovigo, la storica casa di riposo pubblica della città. Oggi, alle 15, scade il termine per la presentazione delle proposte di project financing o partenariato pubblico-privato per la gestione operativa del centro servizi anziani San Bortolo. Con un prezzo di partenza fissato a circa 12 milioni di euro per 15 anni di gestione, l'offerta di un privato potrebbe segnare un punto di non ritorno per l'ente.

UN BANDO PROROGATO E UN'OFFERTA IN ARRIVO
L'avviso pubblicato da Azienda Zero era scaduto lo scorso 31 luglio, ma è stato prorogato fino ad oggi. La proroga è stata necessaria a causa dei numerosi segnali di interesse e delle richieste di chiarimento pervenute. Fino al 31 luglio, infatti, non erano state formalizzate offerte. Tuttavia, con la proroga, è stata presentata almeno una proposta, e non si esclude che altre possano arrivare entro il termine delle 15 di oggi.

IL DESTINO DELL'IRAS: UN PRIVATO ALLA GUIDA?
L'ipotesi di un ingresso di un soggetto privato nella gestione del servizio di assistenza agli anziani ospiti della struttura di San Bortolo diventa sempre più concreta. La casa di riposo, la più grande e antica di Rovigo, ha imboccato la via dell'esternalizzazione del servizio dopo il fallimento del tentativo di realizzare l'accordo di programma per Casa Serena. Questo accordo, che coinvolgeva il Comune di Rovigo, la Regione, l'Iras, l'Ater e l'Ulss Polesana, avrebbe dovuto portare nelle casse dell'Iras i fondi necessari per evitare la liquidazione. Tuttavia, l'amministrazione Gaffeo ha bocciato l'accordo e ha aperto un contenzioso che ha visto il Comune soccombere al TAR. La sentenza è stata impugnata al Consiglio di Stato durante il periodo di gestione commissariale di Palazzo Nodari, e il contenzioso potrebbe avere ulteriori sviluppi.

LA POSIZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO
Il commissario straordinario dell'Iras, Tiziana Stella, è stata chiara: la decisione di aprire un bando è stata "assunta al solo fine di evitare la liquidazione dell'ente e salvaguardare al meglio i posti di lavoro, gli interessi dei fornitori, degli istituti di credito e, non ultimo, il livello assistenziale che ci siamo impegnati ad erogare". La clausola sociale prevede che il trasferimento della gestione del servizio comporti il passaggio di tutti i lavoratori occupati, sia quelli adibiti alle attività operative sia gli addetti alle operazioni ausiliarie del personale impiegato negli uffici. Dopo il passaggio della gestione, l'Iras manterrà solo una figura impiegatizia per le attività segretariali di supporto agli organi di direzione e di raccordo per il controllo dell'esecuzione del contratto.

LE CONDIZIONI ECONOMICHE E CONTRATTUALI
Il sistema contrattuale di riferimento nel settore sarà il CCNL Residenze Sanitarie Assistenziali associate AIOP. L'ente dispone che siano garantite ai lavoratori le condizioni economiche, anche come ad personam, e un inquadramento contrattuale equivalente a quello in essere presso l'Iras, anche per quanto riguarda gli incarichi di responsabilità. Dal punto di vista economico, l'importo richiesto in acconto sul canone di concessione per la gestione operativa dei 261 posti letto è pari a 5.860.000 euro, IVA esclusa. Questo importo dovrà essere corrisposto all'Iras entro 30 giorni solari dall'aggiudicazione. Questi fondi sono cruciali per il saldo e stralcio dei debiti dell'Iras, che un anno fa ammontavano a 11,6 milioni di euro, di cui 4,7 milioni con le banche. Inoltre, c'è il canone annuale di concessione per la gestione operativa dei 261 posti letto, fissato in 322.000 euro l'anno, IVA esclusa, pari a 5.510.000 euro per 15 anni.

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