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Quando l’orco vive sotto lo stesso tetto

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violenzaFesta della donna: consumismo o tradizione? E’ un dilemma antico che divide chi pensa all’8 marzo come ad un’operazione di marketing e chi ne ricorda e ne onora il significato storico e simbolico. Eppure, alle porte della Giornata internazionale della donna, non si può non parlare del gentil sesso, non si può non celebrarlo né liquidare una giornata così come il giorno delle mimose. Non si può e non si deve parlare, però, di sesso debole perché le donne, tutte, sono coraggiose e spesso riescono a sopportare e gestire situazioni da cui i più fuggirebbero a gambe legate. E’, ormai, tristemente noto come il fenomeno della violenza sulle donne sia sempre più frequente, soprattutto perché molti casi si trasformano in tragedie, arrivando all’epilogo più tragico. Certo, non tutti i casi di violenza domestica o occasionale si trasformano in omicidi, ma che la violenza sulle donne sia un fenomeno in ascesa è evidente. Come spesso capita, però, si pensa che casi di questo genere siano cose lontane da noi, che non ci riguardino se non per pietà. Ma gli orchi sono molto più vicini di quanto pensiamo, infatti, purtroppo, i dati del Centro antiviolenza del Polesine, evidenziano come il fenomeno sia molto presente anche nella nostra provincia. Da gennaio 2013 a giugno 2014 sono state prese in carico dalla struttura (che conta tre sedi: Rovigo, Porto Viro e Lendinara) ben 91 donne, nel 30% dei casi residenti in città, nel 65% residenti nei comuni polesani e nel restante 5% residente fuori provincia. Complessivamente il 63% sono italiane e il 37% straniere, sintomo evidente che la cultura della violenza di genere riguarda anche chi in Polesine è nato e cresciuto. Considerazione, quest’ultima, supportata dai dati sulla nazionalità di chi la violenza la pratica: gli aggressori sono italiani nel 79% dei casi. Il 65% delle donne, al momento dell’accesso al Centro, era coniugato: questo ribadisce che, purtroppo, l’orco è più vicino che mai. Nel 33% dei casi la donna è disoccupata in cerca di occupazione, un soggetto, quindi, fragile che magari teme di non potersi staccare dal suo aguzzino non potendosi mantenere autonomamente. Nel 97% dei casi la donna è vittima di violenza psicologica, intendendo la violenza psicologica come corollario sempre presente, anche nei casi di violenza fisica (69%) perché è certamente più facile usare violenza ad una donna già annientata psicologicamente. Le donne che hanno sporto querela nei confronti del proprio aggressore sono in aumento rispetto agli anni passati, raggiungendo il 44%. Oltre alle donne che scelgono di rivolgersi al Centro antiviolenza polesano, però, moltissime altre non lo fanno, per paura o per vergogna. Ed è proprio a loro che deve andare il pensiero di tutti nella Giornata internazionale della donna: a tutte coloro che vivono il dramma di non essere rispettate da chi hanno vicino, a tutte quelle madri, figlie, sorelle, nipoti.   Sara Dainese
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