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Ospedale dell'Angelo di Mestre al top nell’area della Chirurgia oncologica

contato carretta

Ulss 3 Serenissima, il direttore generale Edgardo Contato e il direttore sanitario Giovanni Carretta

A collocare l'ospedale di Mestre tra i quattro ospedali italiani con il livello di qualità più alto nell'area è l’Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari (Agenas)

Ulss 3 Serenissima, il direttore generale Edgardo Contato e il direttore sanitario Giovanni Carretta

L’ospedale dell’Angelo di Mestre è tra i quattro ospedali italiani con il livello di qualità più alto nell’area della Chirurgia oncologica e tra i primi 18 ospedali in Italia per l’Area cardiovascolare.

“Risultato nato da un processo di crescita complessiva della nostra Ulss 3 Serenissima - dice il suo direttore generale Edgardo Contato -. Queste eccellenze per noi sono una conferma, e sono frutto del lavoro di tutti i professionisti e di tutti e cinque gli ospedali del nostro territorio, che hanno imparato in questi ultimi anni a lavorare sempre più in rete, in sinergia tra loro. Si tratta di una crescita complessiva che premia il gioco di squadra. Anche grazie all’esperienza della pandemia, i nostri specialisti hanno imparato a crescere in collaborazione tra loro e in un’ottica di multidisciplinarietà non solo tra le diverse specialità, ma anche trasferendo le competenze tra i diversi ospedali”.

“I risultati eccelsi del nostro ospedale hub provinciale dell’Angelo sono quindi anche il frutto del lavoro di tutte le strutture ospedaliere della nostra rete - aggiunge il direttore sanitario Giovanni Carretta -, come anche delle attività di erogazione dei servizi che contribuiscono significativamente al raggiungimento del risultato: parliamo, solo per citare alcuni esempi, dell’Anatomia patologica, della Radiologia, di Microbiologia e Laboratorio, dell’Anestesia e rianimazione, dell’Attività immunotrasfusionale, della Medicina nucleare e della Radioterapia oncologica”. “Senza dimenticare - riprende Contato - il rapporto essenziale di fiducia della popolazione, una fiducia nell’affidarsi alle nostre cure che vediamo crescere di anno in anno”.

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