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Portogruaro, costituita in ospedale l'unità di oncologia

Da inizio anno l'attività è aumentata del 25%. L'Usl 4: "Presa in carico multidisciplinare e integrata, sempre più prossimità alle cure"

L'ospedale San Tommaso dei Battuti di Portogruaro
L’oncologia di Portogruaro è ora un’unità operativa ospedaliera con un proprio responsabile: la dottoressa Concetta Raiti impegnata da 23 anni in questa stessa oncologia. Ad annunciarlo è l'Usl 4 Veneto orientale. “Da anni il personale dell’oncologia di Portogruaro sta svolgendo un lavoro egregio, con personale preparato, con l’impiego dei più recenti protocolli medici, di apparecchiature elettromedicali di ultima generazione, in rete e in collegamento diretto con l’Istituto Oncologico Veneto e con l’unità complessa di oncologia aziendale diretta dal dottor Bonura”, spiega il direttore generale dell'Usl 4, Mauro Filippi, “Se in precedenza l’oncologia di Portogruaro era un servizio che svolgeva attività ambulatoriale e day hospital, ora è un’unità operativa a tutti gli effetti, con un proprio direttore. Ha quindi una maggiorE autonomia gestionale e operativa, per poter incrementare ulteriormente i volumi di attività mantenendo l’elevato standard del servizio”. “La responsabilità di gestione di questa unità operativa rappresenta per me una gradita promozione sul campo ed il riconoscimento del lavoro svolto in questi anni", spiega la neo direttrice.

Oncologia di Portogruaro, Raiti: "Incrementare i percorsi oncologici multidisciplinari"

Presa in carico dell’utenza multidisciplinare ed integrata, collegamento diretto con l’Istituto Oncologico Veneto (IOV), attività aumentata del 25% nei primi mesi dell’anno corrente. Queste le caratteristiche "Uno dei miei obiettivi principali è mantenere ed incrementare i “Percorsi Oncologici Multidisciplinari” con il coinvolgimento degli altri professionisti dell’azienda. Lo scopo è implementare la rete e i collegamenti con i Gruppi Oncologici Multidisciplinari della Rete Oncologica Veneta, con l’Istituto Oncologico Veneto ed il Centro HUB di riferimento di Mestre", spiega la dottoressa Raiti, "Perché questo permette la presa in carico integrata e multidisciplinare del paziente e garantisce una maggior appropriatezza delle cure e personalizzazione dei trattamenti”. “Altro importante obiettivo - conclude Raiti - è garantire la prossimità delle cure per evitare la migrazione sanitaria intra o extra regionale, rafforzando in tal modo il nostro ruolo di punto di riferimento per i malati oncologici del territorio”. L’efficacia della rete di presa in carico, la dinamicità e la qualità del servizio erogato, hanno portato a un incremento del 25% delle attività correlate al trattamento oncologico medico, nel periodo gennaio-aprile 2024 rispetto lo stesso del 2023, con un aumento di pazienti anche da fuori regione.
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