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Emergenza vascolare
24.10.2024 - 16:03
Da sinistra De Marchi, Lotto, Veraldi, Rigoni e Rulfo
Aumentano i casi di arteriopatia periferica agli arti inferiori, una condizione vascolare comunemente chiamata "Malattia delle vetrine", che costringe i pazienti a fermarsi frequentemente mentre camminano a causa del dolore al polpaccio. La patologia, in gran parte sottodiagnosticata, colpisce oltre il 10% della popolazione adulta e più del 20% degli over 70, rappresentando una minaccia significativa per la salute pubblica.
Negli ambulatori dell’Unità Operativa Complessa (UOC) di Angiologia presso l’Ospedale di Borgo Roma, i pazienti, soprattutto maschi, vengono assistiti in modo completo grazie all’esperienza di un team multidisciplinare. La nuova direzione, affidata al professor Gian Franco Veraldi, già primario di Chirurgia Vascolare, ha potenziato l’offerta con specialisti come il dottor Sergio De Marchi, la dottoressa Fanni Rulfo, la dottoressa Valentina Lotto e la dottoressa Anna Maria Rigoni.
L’arteriopatia periferica, spesso ignorata nelle fasi iniziali, si manifesta con dolori durante la marcia, gonfiore, crampi e, nei casi avanzati, ulcere che possono degenerare fino alla gangrena. "La prevenzione è cruciale per evitare complicazioni gravi," sottolinea la dottoressa Rigoni. La UOC Angiologia di Verona è all'avanguardia nella diagnosi e trattamento di queste malattie, offrendo ecocolordoppler specialistici e terapie farmacologiche avanzate per salvare gli arti a rischio di amputazione.
Dal primo ottobre, l’UOC di Angiologia ha intensificato l’uso di tecnologie all’avanguardia, come l’ecocolordoppler per il monitoraggio dei distretti vasali. Verona si distingue come il primo centro in Italia a utilizzare il training fisico per migliorare la circolazione nei pazienti con arteriopatia. A questo si aggiunge l’utilizzo di farmaci come i prostanoidi per evitare l’amputazione nei casi critici.
Inoltre, il centro si occupa della gestione di patologie come la trombosi venosa profonda e le ulcere da insufficienza venosa, trattando anche complicanze post-trombotiche. Durante la pandemia di Covid-19, la sospensione dei controlli ha causato un aumento delle amputazioni, soprattutto tra i pazienti più giovani, ma oggi si lavora per prevenire ulteriori danni attraverso programmi mirati di screening e follow-up.
Il reparto di Angiologia di Borgo Roma vanta una tradizione di oltre 25 anni ed è riconosciuto a livello internazionale. Nel 2019 è stato accreditato come European Training Center in Angiology, uno dei soli tre centri in Europa. Questo riconoscimento è frutto di una costante collaborazione con la Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare (SIAPAV) e la Società Italiana di Diagnostica Vascolare (SIDV), che hanno scelto Verona come sede di formazione.
Il lavoro multidisciplinare svolto dall’UOC ha inoltre portato alla creazione dei "Vascular Forum", incontri in cui pazienti complessi, come quelli con piede diabetico, vengono trattati da team integrati di specialisti.
"Il nostro impegno non si limita al trattamento," conclude il professor Veraldi. "Solo attraverso un’integrazione efficace tra medicina e chirurgia possiamo evitare ricoveri inutili e gestire al meglio le risorse." L’UOC Angiologia promuove attivamente campagne di sensibilizzazione per la prevenzione delle malattie vascolari, ribadendo come la diagnosi precoce e la corretta gestione possano ridurre il rischio di mortalità e morbidità cardiovascolare.
Verona, ancora una volta, si pone come punto di riferimento per la lotta contro le malattie vascolari, offrendo ai pazienti la speranza di una vita migliore grazie a cure tempestive ed efficaci.
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