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SALUTE
30.09.2025 - 18:52
È arrivato puntuale, come ogni anno, quel momento in cui il corpo ti manda segnali inequivocabili: la stanchezza che ti piomba addosso senza preavviso, quella voglia di divano che non ti molla neanche dopo otto ore di sonno. Benvenuti nell'autunno, stagione di transizione che il nostro organismo accoglie con l'entusiasmo di un contribuente davanti alla cartella esattoriale. Ma quest'anno c'è qualcosa di diverso nell'aria, oltre alla nebbia che sale dal Po. C'è la consapevolezza, maturata in questi anni difficili, che le difese immunitarie non sono un optional.
Dal primo ottobre è partita la campagna di vaccinazione antinfluenzale. Gratuita per le categorie a rischio: donne in gravidanza, bambini e ragazzi tra i sei mesi e i diciassette anni, soggetti fragili, over 60 e lavoratori per i quali il vaccino è raccomandato. La vaccinazione, dicono gli esperti, rappresenta la più efficace strategia di prevenzione dell'influenza. Non è retorica da circolare ministeriale: è la verità semplice di chi lavora tutti i giorni in trincea. Come il dottor Guido Franceschetti della Farmacia Nadalini di Adria, che in questi giorni vede sfilare davanti al bancone una umanità varia: c'è chi il vaccino lo fa senza pensarci due volte, e c'è chi invece cerca alternative.
"La stagione fredda mette a dura prova il nostro sistema immunitario", spiega il dottor Franceschetti con quella calma che viene solo dall'esperienza. "Il vaccino antinfluenzale resta lo strumento più efficace per proteggersi, soprattutto per le categorie più fragili. Ma molte persone che non rientrano nelle fasce raccomandate, o che per vari motivi non possono vaccinarsi, cercano comunque un supporto per affrontare meglio il cambio di stagione".
Ed è qui che entrano in gioco gli integratori. Non miracoli in pillole, sia chiaro. Ma un aiuto concreto per chi vuole dare una mano al proprio organismo. "Negli ultimi anni abbiamo assistito a un'evoluzione importante nel campo della nutraceutica", continua Franceschetti. "Gli studi scientifici hanno confermato il ruolo fondamentale di alcuni micronutrienti per il sistema immunitario. In particolare, parliamo di zinco, estratti vegetali e vitamine del gruppo B".
Lo zinco, questo sconosciuto. O quasi. Eppure l'Unione Europea ne ha riconosciuto ufficialmente il contributo alla normale funzione del sistema immunitario. Le ricerche dimostrano che è essenziale per il corretto funzionamento delle nostre difese, contribuisce alla maturazione dei linfociti T e alla produzione di anticorpi. Una sua carenza può rendere l'organismo più vulnerabile alle infezioni. Non è magia, è biochimica.
"Quello che consiglio sempre", precisa il farmacista adriese, "è di partire dall'alimentazione. Frutta e verdura di stagione devono essere la base. Ma sappiamo bene che con i ritmi di vita attuali non sempre è possibile garantire un apporto ottimale di tutti i nutrienti. In questi casi, un'integrazione mirata può fare la differenza".
“Alcune piante in particolare si rivelano molto utili a livello immunitario. Echinacea e Sambuco sono note da sempre per la loro efficacia, validata in tempi più moderni da studi scientifici”, ricorda il dottor Franceschetti.
Le vitamine del gruppo B, poi, meritano un discorso a parte. Studi sperimentali hanno dimostrato che le carenze di alcune di queste vitamine hanno ricadute dirette sulla funzione del sistema immunitario. Ma non è solo questione di difese: le vitamine B sono fondamentali per il benessere psico-fisico, contribuiscono alla corretta funzionalità cerebrale e aiutano a contrastare quella stanchezza che in autunno diventa compagna di viaggio quotidiana.
"Molti pazienti mi raccontano di sentirsi stanchi, spossati, senza una ragione apparente", racconta Franceschetti. "È il cambio di stagione che si fa sentire. Le giornate si accorciano, la luce diminuisce, il corpo deve adattarsi. Le vitamine del gruppo B, in particolare B1, B2, B3, B5, B6, B9, B12 e la vitamina H, sono indispensabili per contrastare stress, ansia e anche l'insonnia che spesso accompagna questi periodi di transizione".
C'è poi il capitolo vitamina D. Quello che in estate produciamo naturalmente con l'esposizione al sole, in autunno e inverno diventa merce rara. Le ricerche hanno esplorato il legame tra i livelli di vitamina D e il disturbo affettivo stagionale, quella forma di depressione che colpisce quando le giornate si fanno corte e grigie. Le persone con carenza di vitamina D hanno una probabilità tre volte e mezzo maggiore di sviluppare depressione. Non proprio una statistica rassicurante.
"La vitamina D è nota per sostenere l'apparato osseo", spiega il dottor Franceschetti, "ma svolge un ruolo importante anche a livello immunomodulatorio, permettendo all'organismo di rispondere correttamente alle infiammazioni. Aiuta anche nell'evitare l'affaticamento muscolare. È importante valutare dagli esami del sangue il proprio livello di vitamina D e, qualora fosse carente, integrarla sotto consiglio del proprio medico. Non bisogna fare di testa propria: ogni organismo è diverso".
Ed è proprio questo il punto. Gli integratori non sono caramelle. Possono essere utili, talvolta necessari, ma vanno assunti con criterio. "Prima di assumere qualsiasi integratore", sottolinea con fermezza il farmacista, "è sempre consigliabile consultare il proprio medico o farmacista di fiducia. Noi possiamo valutare le esigenze specifiche di ogni persona, magari suggerire di fare degli esami del sangue per verificare eventuali carenze. L'integrazione deve essere personalizzata, non standardizzata".
Nel frattempo, mentre la campagna vaccinale procede e nelle farmacie si fa incetta di vitamina C (sempre lei, evergreen delle stagioni fredde), c'è chi ancora si ostina a credere che basti "coprirsi bene" per non ammalarsi. Come se il sistema immunitario fosse una questione di lana e giacche a vento. La verità è che il corpo ha bisogno di essere supportato dall'interno, non solo protetto dall'esterno.
"L'alimentazione deve privilegiare frutta e verdura", insiste Franceschetti, "preparati con vitamina C e B, bevande con sali minerali come zinco e selenio. E poi c'è il sonno, l'attività fisica, la gestione dello stress. È un insieme di fattori. Gli integratori sono un aiuto, non la soluzione magica".
Già, perché alla fine di questo autunno che è appena iniziato, con le sue nebbie e i suoi acciacchi, la lezione dovrebbe essere chiara: il corpo va ascoltato, curato, rispettato. Che sia con il vaccino, per chi può e deve farlo. O con un'integrazione mirata, per chi cerca un supporto naturale. L'importante è non far finta di niente, convinti che tanto "passa da solo". Perché sì, magari passa. Ma quanto ci mette? E soprattutto: a che prezzo?
"Quello che vedo ogni giorno", conclude il dottor Franceschetti con un sorriso, "è che le persone sono sempre più consapevoli dell'importanza della prevenzione. Non aspettano di ammalarsi per correre ai ripari. E questo è già un grande passo avanti".
Un passo avanti che, in fondo, è anche un passo indietro: verso quella saggezza antica che ci ricorda che prevenire è meglio che curare. Anche se lo diciamo da sempre, forse è arrivato il momento di metterlo in pratica. Magari partendo proprio da questo autunno, con il suo carico di stanchezza e le sue promesse di freddo. Perché l'inverno, si sa, è dietro l'angolo. E meglio arrivarci preparati.
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