Due mesi e mezzo fa lanciato un Sos che è stato sottoscritto da trecento persone
Manifestazione alla cascina Carpaneda
Lo scorso 17 aprile – annuncia una nota della Comunità vicentina per l’agroecologia – in occasione della giornata internazionale delle lotte contadine, abbiamo lanciato l’appello per "Cascina Carpaneda Bene Comune", per chiedere al Comune di Vicenza di interrompere la procedura di vendita della cascina di Strada della Carpaneda e degli 8 ettari di campagna ad essa contigui; l’avvio di una moratoria generale sulla vendita degli immobili pubblici; l’attivazione di un percorso di immaginazione collettiva per costruire insieme il futuro della cascina e delle terre di Carpaneda. Qui potete leggere l'appello di aprile. A oggi l’appello ha ottenuto oltre trecento adesioni, tra cittadini, aziende agricole, gruppi, associazioni, realtà politiche e sindacali. Crediamo che difendere la proprietà pubblica di Cascina Carpaneda e promuoverne la valorizzazione attraverso progetti aperti alla cittadinanza e basati sull’agroecologia, sia fondamentale nella più generale visione di “parco agricolo” per la città di Vicenza. La proposta di “parco agricolo” nasce osservando come la città berica sia tuttora circondata e attraversata da aree verdi, agricole e forestali, sopravvissute all’espansione urbana dell’ultimo mezzo secolo. Riteniamo che questa estesa riserva ecologica e agricola, paesaggistica e culturale, sia per la città di inestimabile valore, e possa contribuire alla necessaria e non più prorogabile conversione ecologica a cui ciascun territorio è oggi chiamato.
La Cascina non deve essere venduta: è stategica per creare il "parco agricolo" di Vicenza
Cascina Carpaneda è strategica per qualsiasi progettualità legata al Parco agricolo: per la vocazione produttiva espressa dalla sua struttura architettonica e dalla prossimità ai “suoi” campi; per la collocazione privilegiata, al confine tra paesaggio urbano e rurale, tra pianura e collina.
Un'immagine dei lavori nei terreni della cascina Carpaneda
Perdere Cascina Carpaneda significherebbe privare il futuro “parco agricolo” del luogo che ne è il fulcro naturale, di fatto regalando all’agroindustria un pezzo di territorio appartenente alla collettività. Nelle scorse settimane abbiamo accompagnato molte persone a visitare la campagna di Carpaneda, a conoscere il variegato territorio compreso tra Vicenza, Creazzo e Monteviale; intorno alla visione di “parco agricolo” abbiamo chiamato a raccolta tutte le realtà interessate, espressione della società civile e delle istituzioni, del mondo agricolo, ecologista e del sociale. Il cammino è appena cominciato, il percorso da immaginare insieme. Domani, martedì 29 giugno, scadrà il terzo bando d’asta per la vendita di Cascina Carpaneda e dei suoi campi. Come previsto dal testo del bando, il Comune di Vicenza ha facoltà “di non procedere all’aggiudicazione per sopravvenute motivazioni di interesse pubblico”. Torniamo a dichiarare che altri sono i modi di dare valore al patrimonio rurale pubblico, che visioni radicalmente altre sono richieste dai tempi straordinari che ci apprestiamo a vivere. La terra è un bene prezioso e nei prossimi mesi lo dimostreremo presentando un progetto di interesse pubblico condiviso per ridare vita al patrimonio rurale pubblico di Carpaneda.
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