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FOCUS SICUREZZA STRADALE. PIOVESE 1/4
17.03.2025 - 10:14
Sicurezza stradale. Dopo gli incidenti ci sono i danni, i feriti e le vittime della strada. C’è una associazione che da anni ha fatto del monito e della sensibilizzazione delle condotte sulle strade la sua missione: è l’Associazione Vittime della Strada guidata a Padova da Paolo Battistini.
Nel padovano si sono verificati nel 2023, 2589 incidenti con 38 morti e 3887 feriti. 26 morti in meno rispetto all’anno precedente. Emerge dal Focus incidenti stradali in Veneto dell’Istat, un report del biennio 2022-2023.
“Nel padovano - spiega Battistini - questi dati sono incoraggianti e spero che siano anche il frutto compresa l’area del Piovese, della sensibilizzazione sul tema”.
“In Veneto, nel 2023 - dice Battistini - si sono verificati 12.774 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 309 persone e il ferimento di altre 16.994. Rispetto al 2022 diminuiscono il numero delle vittime (-3,7%), gli incidenti (-3,4%), ed i feriti (-1,7%). Nel 2023, si è registrato un aumento dell’incidenza dei decessi tra gli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) rispetto al 2010. Tra il 2010 e il 2023, in Veneto, l’incidenza dei pedoni deceduti è cresciuta, dall'11,6% al 12,6%. La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (72,5%)”.
La tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (4.553 casi, 48 vittime e 6.161 feriti), seguita dal tamponamento (2.195 casi, 26 decessi e 3.427 persone ferite), mentre la più pericolosa è la fuoriuscita di un veicolo isolato (6,3 decessi ogni 100 incidenti), seguita dallo scontro frontale (5,8 decessi ogni 100 incidenti), l’urto con ostacolo accidentale (4,8 decessi ogni 100 incidenti) e l’investimento di un pedone (3,6 decessi ogni 100 incidenti).
L’analisi dell’incidentalità stradale per categoria di utente evidenzia che i conducenti dei veicoli coinvolti costituiscono il 67,3% delle vittime e il 74,2% dei feriti.
“In capo alle amministrazioni comunali c'è la manutenzione - sottolinea Battistini. C’è la messa in sicurezza specie dei punti più critici. Poi c'è il controllo della velocità che dev'essere un elemento fondamentale. Il decreto Salvini non va nella giusta direzione perché mette dei paletti non di poco conto per quanto riguarda le installazioni degli autovelox. Ma il problema è che non dobbiamo aspettare i morti per intervenire. In altri Paesi come la Svizzera, non esiste nemmeno il preavviso dell'autovelox. Va fatta poi una gran opera di sensibilizzazione e coinvolgimento, non solo nelle scuole ma anche nelle autoscuole. Si deve insistere sulla necessità di fare attenzione all’utenza debole, pedoni e ciclisti, quelli che pagano sempre le conseguenze più gravi dei sinistri”.
Battistini ha contattato nei mesi scorsi anche istituti delle scuole superiori di Piove di Sacco per poter organizzare degli incontri con professori e ragazzi.
Alessandro Abbadir
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