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La Romea è ancora una trappola d’asfalto

La Romea: tra pericoli costanti e nuove misure di sicurezza, un futuro da ripensare per strade più sicure

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Velocità e sorpassi azzardati continuano a scandire la quotidianità di una delle strade più pericolose d’Italia. La Statale 309, conosciuta come la Romea, si conferma arteria ad alto rischio, ma finalmente qualcosa si muove. A Chioggia si è tenuto il primo Comitato interprovinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico, convocato in urgenza per affrontare una situazione che sta assumendo contorni allarmanti. I numeri parlano chiaro: 600 incidenti in cinque anni, 21 dei quali con esiti fatali. Non si tratta solo di distrazione o fatalità.

Con un traffico giornaliero medio che raggiunge punte di circa 27.000 veicoli, di cui il 13% costituito da mezzi pesanti, la Romea si conferma una delle strade più pericolose d’Italia, con un triste primato in fatto di incidenti, spesso purtroppo mortali. A denunciarlo è la Vicepresidente della Regione, De Berti, che sottolinea come “la Regione abbia sempre considerato la Statale 309 una priorità da affrontare con urgenza e consapevolezza”. Secondo De Berti, il progetto di messa in sicurezza del tracciato esistente, seppur necessario, “non è sufficiente a garantire livelli adeguati di sicurezza, soprattutto a causa dell’elevata presenza di traffico pesante”. Per questo motivo, nel contratto di programma siglato lo scorso anno con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stata inserita una richiesta precisa: “Ad Anas è stato affidato il compito di avviare la progettazione di un’alternativa strutturale capace di risolvere in modo definitivo le criticità della Romea”.

Le criticità strutturali, la mancanza di controlli adeguati e l'elevato traffico pesante rendono questo tratto stradale un teatro costante di pericoli. Troppi incroci, svolte pericolose, mancanza di alternative. E soprattutto: troppa velocità. Il Comitato ha varato un pacchetto di misure urgenti. In primo luogo, l’intensificazione dei controlli notturni da parte della Polizia Stradale. Saranno vietate le svolte a sinistra nei punti più critici — crocevia di numerosi incidenti — e verranno installati tutor per la rilevazione della velocità media. Non solo: il monitoraggio si farà più serrato grazie a videocamere che controlleranno i sorpassi vietati, spesso causa di scontri frontali. Parallelamente, Anas ha confermato l’avanzamento dei lavori per la messa in sicurezza della Romea. Tra le priorità: la sostituzione degli incroci più pericolosi con rotatorie, una soluzione più sicura che potrebbe ridurre notevolmente il rischio di impatto.

Ma sul tavolo torna anche un’ipotesi che negli anni ha diviso amministrazioni e cittadini: il raddoppio della Statale. Una proposta tornata d’attualità grazie a un nuovo studio presentato a Venezia, che analizza il traffico dei mezzi pesanti lungo il tracciato attuale. Dalla ricerca è emerso un dato sorprendente: buona parte del traffico pesante non è di lunga percorrenza, ma legato a flussi locali. Una scoperta che potrebbe rivelarsi decisiva per la progettazione della futura variante alla Romea. Non più un’autostrada per i collegamenti nazionali, ma una soluzione modulata sulle esigenze del territorio. La Romea è ormai un banco di prova per la politica e le istituzioni locali. Le misure approvate sono un primo passo, ma i cittadini chiedono risposte durature. E soprattutto, una visione: perché sicurezza e mobilità non siano più in conflitto.

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