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Sicurezza Urbana. BASSANO 1/4
06.07.2025 - 13:05
Il Ponte degli Alpini di Bassano del Grappa
Il tema delle “Zone Rosse” – rilanciato a livello nazionale dalla recente direttiva del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – riapre il dibattito sulla sicurezza urbana anche a Bassano del Grappa, dove il sindaco Nicola Finco dichiara di non vederne la necessità.
Eppure, alcune zone sono già state tracciate, regolamentate e approvate con delibera del Consiglio comunale nel 2020. A fine 2024, il ministro dell’Interno ha invitato i prefetti a sollecitare i Comuni medio-grandi ad adottare ordinanze per l’individuazione delle cosiddette “Zone Rosse”: aree urbane considerate particolarmente esposte a criminalità diffusa, degrado o comportamenti molesti, dove sia possibile allontanare soggetti pericolosi tramite il Daspo urbano. Un richiamo forte all’uso delle misure preventive previste già dal 2017, con l’intento di rafforzare la sicurezza percepita e reale. Ma a Bassano, il sindaco Nicola Finco ha risposto in modo netto: «Non abbiamo bisogno di istituire Zone Rosse. La situazione è sotto controllo. Ciò di cui abbiamo bisogno è potenziare la videosorveglianza». C’è però un dettaglio. Il nuovo Regolamento di Polizia Urbana ha introdotto un elenco dettagliato di aree urbane “di particolare rilevanza per la sicurezza e il decoro” da cui è possibile allontanare soggetti che pongano in essere comportamenti contrari al vivere civile. Lo stesso regolamento ha previsto lo strumento dell’allontanamento – immediato, per 48 ore – e, in caso di recidiva, l’applicazione del Daspo urbano, con provvedimenti fino a due anni di interdizione e comunicazione alla Questura. L’origine del provvedimento risale all’amministrazione guidata dalla sindaca Elena Pavan. Il documento identifica undici “zone sensibili” della città, suddivise in quattro grandi aree territoriali: Centro storico e aree limitrofe; San Vito, Ca’ Baroncello - San Marco, Borgo Zucco;Quartiere Firenze, Prè, Marchesane, San Lazzaro, Rondò Brenta; Villa Serena - Angarano - XXV Aprile, Margnan, San Michele, Campese – Valrovina. L’obiettivo dichiarato era garantire decoro e sicurezza in spazi pubblici soggetti a frequentazioni problematiche, comportamenti molesti o degrado urbano. In tempi in cui la sicurezza urbana torna centrale nel discorso pubblico e politico, Bassano si ritrova a discutere di Zone Rosse che in qualche modo già esistono. E mentre il dibattito prosegue, la città resta segnata da quelle undici aree colorate in rosso su una mappa. Zone ufficialmente “non necessarie”, ma regolarmente riconosciute da un regolamento comunale, mai abrogato.
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