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SICUREZZA URBANA. BASSA PADOVANA 3/4
27.07.2025 - 17:08
I recenti episodi di violenza giovanile hanno sollevato timori e preoccupazioni. Giorgia Bedin: “Abbiamo numerose iniziative per i giovani ma la difficoltà sta nell’intercettarli, collaboriamo con le famiglie e le scuole”
L’ultima in ordine di tempo è la clamorosa aggressione ai danni del gestore della piscina comunale di Monselice da parte di un gruppo di giovani, tra cui Mohammeg Amine Amagour, meglio noto come Baby Touché, trapper 21enne già noto per simili episodi. Ma la violenza giovanile si è già presentata qualche mese fa, quando scoppiò una rissa con il coltello fra quattordicenni davanti all’istituto superiore Kennedy, sventata dal provvidenziale intervento del vice preside. Due giorni dopo un ragazzo di 17 anni venne circondato e malmenato da un gruppo di giovani, il classico “branco”. Ma ad impensierire sono anche i furti e gli atti di vandalismo ai danni delle auto, nella zona della stazione in particolare.
Giovani perduti tra solitudine e violenza, criminalità tentazione per essere “famosi”
Gli episodi di vandalismo minorile diventano un mezzo per affermare, nel modo sbagliato, la propria identità. “C’è bisogno di una comunità educante che sappia riconoscere i segnali di malessere dei ragazzi”
Su questi fronti a Monselice è costante la presenza e la sorveglianza da parte delle forze dell’ordine, impegnate anche nelle attività di contrasto nell’ambito dello spaccio della droga. In centro storico ma anche nelle zone periferiche più “sensibili” i controlli sono pressoché quotidiani e ora, con l’arrivo dell’estate, saranno intensificati anche nelle ore serali e notturne, proprio per prevenire risse, aggressioni, atti di vandalismo e di disturbo.
“L’attenzione è costante - conferma il sindaco Giorgia Bedin. Monselice è certo una città da “zona rossa” ma di fronte ad alcune situazioni spiacevoli non bisogna certo abbassare la guardia. Per i cittadini è importante sentirsi sicuri a casa propria e su questo fronte l’impegno è massimo. Ritengo che Monselice sia una città “normale”, dove si può girare tranquillamente. Può capitare di incrociare qualche persona con fare sospetto o si possono verificare degli episodi di microcriminalità, ma la presenza e il controllo costante delle forze dell’ordine porta risultati concreti. Ovviamente carabinieri e agenti non possono arrivare dappertutto, per questo le segnalazioni dei cittadini sono importanti.”
Sul fronte baby gang anche a Monselice non sono mancate segnalazioni e denunce, come fare per intercettare i giovani che si muovono un po’ ai margini e sconfinano nell’illegalità? “Ci sono meno problemi rispetto al passato - continua il sindaco - ma non è facile intercettare questi ragazzi, proprio perché tendono a sfuggire al controllo. L’educazione è competenza della famiglia e la scuola cerca di fare il possibile, con i mezzi che ha disposizione. Noi offriamo collaborazione e supporto, in particolare per gli incontri con le forze dell’ordine, l’informazione sull’abuso di alcol e droghe, solo per fare degli esempi. Ma dobbiamo avvicinare a questi percorsi proprio i soggetti che invece tendono a sfuggire e a non farsi coinvolgere, eppure le opportunità per costruire qualcosa di positivo non mancano.”
La città della Rocca ospita anche una folta comunità extracomunitaria, in particolare di cittadini marocchini, e ultimamente la situazione è tranquilla. “C’è qualche gruppetto attenzionato - conclude Bedin - grazie alla collaborazione con le forze dell’ordine, proprio nell’ottica della prevenzione e della necessità di rendere sicura la nostra Monselice”.
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