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Energia rinnovabile: il Veneto punta sulle terme di Abano

Presentati i progetti che potrebbero rendere il Veneto la prima regione italiana a sfruttare l'energia geotermica

El Tatio, un famoso sito termale in Chile

El Tatio, un famoso sito termale in Chile

Si sono aperte oggi le porte della sperimentazione geotermica in Veneto, con la presentazione dei primi progetti per l’utilizzo delle acque termali reflue a scopo energetico. I progetti, che faranno parte del nuovo piano energetico regionale, sono stati annunciati ad Abano Terme, in provincia di Padova. Sebbene il piano sia già stato approvato dalla giunta regionale, resta in attesa del via libera definitivo da parte del Consiglio regionale.

Il Veneto si prepara così a diventare la prima regione italiana a sfruttare le potenzialità geotermiche delle proprie acque termali. Un passo significativo che segna un importante sviluppo nel settore delle energie rinnovabili. La Regione ha infatti stanziato 230.000 euro per il progetto Treasure, frutto della collaborazione tra l’Università di Padova e il Bacino Idrominerario Omogeneo dei Colli Euganei, destinato ad esplorare e valorizzare queste risorse naturali in un’ottica di sostenibilità.

“Abbiamo il dovere di immaginare un nuovo futuro per questa risorsa, anche dal punto di vista energetico,” ha dichiarato l’assessore regionale allo sviluppo economico, Roberto Marcato, durante la presentazione. Marcato ha sottolineato come questa iniziativa risponda a due problemi urgenti: la crescente incidenza dei costi energetici per imprese e cittadini e il divario economico che separa il Veneto dai Paesi vicini, che pagano tariffe energetiche inferiori.

Con l'implementazione di questi progetti, la regione mira a ridurre la dipendenza da fonti energetiche tradizionali e a migliorare la competitività del territorio, puntando su un’energia rinnovabile, locale e sostenibile.

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