Attaccante classe ’92, lo scorso anno al Monopoli, ha firmato un contratto biennale.
Francesco Grandolfo, nuova punta dell'Arzignano.
Originario di Castellana Grotte, comune della provincia di Bari, Francesco Grandolfo non ha bisogno di presentazioni. Cresciuto nel settore giovanile del Bari, con i biancorossi esordisce nella massima serie a soli 19 anni contro il Palermo. Il 22 Maggio 2011, nella partita successiva, segna al Dall’Ara una tripletta contro il Bologna che lo porta a diventare il primo calciatore della storia del club a siglare tre reti in trasferta nel campionato di Serie A. Nella stagione 2011-2012 indossa la maglia del Chievo Verona: era il Chievo di Pellissier, Moscardelli, Paloschi e Thereau in Serie A. Rientra a Bari in Serie B, seguono Tritium e Savona in Lega Pro Prima Divisione, per poi prendere la decisione di rimettersi in gioco ripartendo dalla massima Serie Dilettantistica con i colori della Correggese. Qui realizza 23 gol in 40 presenze portando i suoi alla vittoria dei Play-Off di categoria. Tornato in Serie C, arrivano Fidelis Andria, Bassano, Virtus Verona, Vis Pesaro, Sambenedettese, Legnago. "Sono felicissimo di venire qui, dice Francesco Grandolfo. Il direttore sportivo Mattia Serafini mi ha cercato anche anni prima. Ho notato subito l’entusiasmo ad accogliermi da parte del Ds e, quindi, ho preso al volo questa occasione. Il mio è stato un percorso di alti e bassi, travagliato per qualche infortunio di troppo. Ho fatto ottime annate e anche l’ultima la considero un’ottima stagione. Mi sento nel pieno delle energie per proseguire la mia carriera al meglio". La stagione appena conclusa lo ha visto militare nel Girone C di serie C indossando la maglia del Monopoli. 39 le presenze in stagione tra Campionato, Coppa e Play-Off, 9 i gol firmati. Numeri, quelli collezionati nei “Gabbiani”, che vanno ad aggiungersi ad un importante bilancio complessivo: 344 presenze totali in carriera, 100 reti, 7 assist, 20.774 minuti di gioco. Mancino, il centravanti è abile ad inserirsi tra gli spazi. Negli anni si è distinto per capacità e qualità tecniche, oltre che per la predilezione a difendere la sfera con il fisico in modo da favorire con generosità gli inserimenti dei compagni dimostrando così anche in campo il suo lato umano. Vestirà la maglia numero 9.
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