Padova e il Piano B: perché i ragazzi di Andreoletti possono farcela

Dopo anni di attesa, il vento del Santo sembra cambiato. Un gruppo coeso e un allenatore innovativo sono le chiavi per un sogno che ora sembra davvero possibile

Stefano Parpajola

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01.11.2024 - 12:14

Padova Trionfa nel Derby: Il Gruppo e il Sacrificio di Andreoletti alla Ribalta

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Il Calcio Padova ha intrapreso un percorso ambizioso verso un grande obiettivo: la Serie B. In questa stagione, intorno alla città del Santo, l'atmosfera è diversa. Andiamo a scoprire cosa è cambiato e perché quest'anno si può davvero fare. Partiamo dalle fondamenta. L'allenatore, Andreoletti, è punto di forza e valore aggiunto nel nuovo corso del Padova. Ha dalla sua la gioventù e la forza delle idee. Il suo innovativo 3-4-2-1, infatti, ha portato sulla piazza un calcio camaleontico. Il suo Padova è una squadra a più facce, più fasi e più partite all'interno della stessa gara. Sa fare tutto e lo sa fare bene. C'è poi un'altra arma: la spensieratezza. Il mister è arrivato in città con poco da perdere, con il Vicenza nettamente favorito ai nastri di partenza. La squadra, dunque, ha potuto lavorare senza le enormi pressioni che hanno soffocato la piazza patavina negli ultimi anni, con una maggiore libertà mentale. In campo, poi, ci vanno i giocatori. L’addio di alcuni veterani dalla personalità ingombrante ha permesso di costruire un gruppo più compatto, dove il concetto di squadra ha preso il sopravvento su quello di individualità. Nello spogliatoio biancoscudato tutti sono uguali e gioca chi dà il massimo in allenamento. Non ci sono prime donne. La fase difensiva è diventata una delle armi vincenti della squadra, con Perrotta, Belli e Delli Carri in versione BBC. Crisetig e Fusi creano un equilibrio davvero interessante a centrocampo, tra qualità e dinamismo. Il reparto offensivo è ricco e versatile. Le alternative di lusso permettono di avere risorse pronte a dare una spinta nei momenti difficili. Cosa manca? Dalle parti dell’Euganeo c'è ancora una sfida da vincere: quella del pubblico. La mancanza della tifoseria organizzata si fa sentire e pesa non poco, creando un paradosso per cui il Padova sembra giocare fuori casa quando si trova tra le mura amiche. Lo stesso Andreoletti ha lanciato un appello: “Senza il nostro pubblico questo campionato non lo vinciamo.” I biancoscudati, poi, dovranno fare i conti con un serratissimo derby a distanza: i cugini del Vicenza sono un avversario iper-competitivo e la sfida si giocherà sul piano del campo e su quello dei nervi. Si lotterà fino alla fine. Una cosa è certa. Il vento, in città, da qualche tempo soffia accarezzando pensieri stupendi. Stefano Parpajola

Il Calcio Padova ha intrapreso un percorso ambizioso verso un grande obiettivo: la Serie B. In questa stagione, intorno alla città del Santo, l'atmosfera è diversa.

Andiamo a scoprire cosa è cambiato e perché quest'anno si può davvero fare. Partiamo dalle fondamenta. L'allenatore, Andreoletti, è punto di forza e valore aggiunto nel nuovo corso del Padova. Ha dalla sua la gioventù e la forza delle idee. Il suo innovativo 3-4-2-1, infatti, ha portato sulla piazza un calcio camaleontico. Il suo Padova è una squadra a più facce, più fasi e più partite all'interno della stessa gara. Sa fare tutto e lo sa fare bene. C'è poi un'altra arma: la spensieratezza. Il mister è arrivato in città con poco da perdere, con il Vicenza nettamente favorito ai nastri di partenza. La squadra, dunque, ha potuto lavorare senza le enormi pressioni che hanno soffocato la piazza patavina negli ultimi anni, con una maggiore libertà mentale.

In campo, poi, ci vanno i giocatori. L’addio di alcuni veterani dalla personalità ingombrante ha permesso di costruire un gruppo più compatto, dove il concetto di squadra ha preso il sopravvento su quello di individualità. Nello spogliatoio biancoscudato tutti sono uguali e gioca chi dà il massimo in allenamento. Non ci sono prime donne. La fase difensiva è diventata una delle armi vincenti della squadra, con Perrotta, Belli e Delli Carri in versione BBC. Crisetig e Fusi creano un equilibrio davvero interessante a centrocampo, tra qualità e dinamismo. Il reparto offensivo è ricco e versatile. Le alternative di lusso permettono di avere risorse pronte a dare una spinta nei momenti difficili.

Cosa manca? Dalle parti dell’Euganeo c'è ancora una sfida da vincere: quella del pubblico. La mancanza della tifoseria organizzata si fa sentire e pesa non poco, creando un paradosso per cui il Padova sembra giocare fuori casa quando si trova tra le mura amiche. Lo stesso Andreoletti ha lanciato un appello: “Senza il nostro pubblico questo campionato non lo vinciamo.”

I biancoscudati, poi, dovranno fare i conti con un serratissimo derby a distanza: i cugini del Vicenza sono un avversario iper-competitivo e la sfida si giocherà sul piano del campo e su quello dei nervi. Si lotterà fino alla fine. Una cosa è certa. Il vento, in città, da qualche tempo soffia accarezzando pensieri stupendi.