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Basket. Serie A

Bruno Mascolo e la mentalità vincente: "Sono un competitivo e odio perdere. Se non sogni in grande stai sbagliando qualcosa"

Il playmaker del Nutribullet Treviso Basket si racconta: dalla carriera agli obiettivi futuri, l'amore per il numero 14 e il sogno della Nazionale

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Bruno Mascolo

Bruno Mascolo sembra aver trovato a Treviso un ambiente ideale. La città, accogliente e a misura d’uomo, ha incantato il playmaker di Nutribullet Treviso Basket: “La società è storica, conoscevo già molti giocatori e coach Vitucci. Mi trovo davvero bene," racconta Mascolo.

Originario di Castellammare di Stabia, il giocatore campano ricorda con affetto i primi passi nel basket: “Mio padre e mia zia giocavano, mi hanno avvicinato allo sport da piccolissimo. A 2-3 anni ero già con la palla in mano".

La sua carriera ha preso slancio a Torino, dove a 17 anni ha conosciuto il mondo dei grandi: “È stato un primo approccio. Ho capito quali sacrifici servivano per arrivare a certi livelli". L'1 novembre 2015 è il giorno del debutto in Serie A, ma per Mascolo la vera prima partita è stata Torino-Milano: “Avevo 18 anni, ho giocato bene e abbiamo vinto. Un'emozione unica".

Tra le esperienze più significative, Mascolo ricorda Napoli e Tortona. A Napoli ha ritrovato fiducia: “Dopo un periodo difficile sono tornato il giocatore che ero. È stato un passaggio fondamentale". A Tortona, invece, ha vissuto uno dei momenti più brillanti della carriera: “Abbiamo vinto il campionato e sono stato il miglior giocatore dei play-off. Il coach Ramondino è stato determinante per me, mi ha fatto fare il salto di qualità".

L’azzurro è un capitolo speciale: “Essere convocato in Nazionale è stato il sogno più grande. È un ricordo magico, fu un grande onore." Mascolo non nasconde il desiderio di un possibile ritorno: “Lavoro per questo. Porsi obiettivi alti è fondamentale".

Oggi Mascolo si divide tra il campo e gli studi di odontoiatria: “Quando smetterò di giocare farò il dentista. Studio nel tempo libero, ma mi ritaglio anche del tempo per uscire con gli amici. Poi raggiungo la mia ragazza a Roma quando posso e passo l’estate con lei".

La sua compagna, pallavolista in Serie A, condivide con lui il numero 14: “È il mio numero da sempre e anche lei lo indossa. Una fatalità del caso. Per me è un portafortuna".

Per la stagione in corso il campano non si sbilancia sugli obiettivi del team: “Non ci poniamo traguardi a lungo termine. Pensiamo partita dopo partita, il campionato è molto competitivo.” A livello personale mantiene, invece, una ferrea scaramanzia: “Ho dei sogni, ma non posso dirli(ride). Lavoro duro e penso sempre al prossimo passo".

E la Juve Stabia Calcio? “Non sono un tifoso accanito, ma la seguo. I miei amici mi aggiornano. Napoli o Juve Stabia? Non rispondo... (ride).”

Nonostante le difficoltà del 2024, il play di Treviso guarda avanti: “È stato un anno duro, ma sono cresciuto molto. Vedo sempre il bicchiere mezzo pieno". Bruno Mascolo e la mentalità da campione: tra realtà e sogni ed un futuro ancora tutto da scrivere.

Stefano Parpajola

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