Addio a Giancarlo Dondi, l’uomo che portò l’Italia nel Sei Nazioni

Sotto la sua guida, il rugby azzurro entrò nell’élite mondiale, Giocò nelle Fiamme Oro Padova

Stefano Gabbiano

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31.03.2025 - 11:52

Giancarlo Dondi

Lutto nel mondo del rugby italiano: si è spento a Parma Giancarlo Dondi, storico presidente della Federazione Italiana Rugby dal 1996 al 2012 e oggi presidente onorario. Avrebbe compiuto 90 anni tra poche settimane. Dondi ha lasciato un segno indelebile nello sviluppo del rugby italiano. Fu lui a guidare la Federazione negli anni cruciali dell’ammissione dell’Italia al Sei Nazioni, avvenuta ufficialmente nel 2000, aprendo agli Azzurri le porte del torneo più prestigioso del rugby europeo. Prima di diventare dirigente, fu un giocatore di talento: iniziò nella Rugby Parma, per poi passare alle Fiamme Oro Padova, con cui conquistò lo scudetto nella stagione 1957-58. Conclusa la carriera da atleta, Dondi divenne una figura chiave nella FIR, ricoprendo ruoli di vicepresidente e team manager della Nazionale negli anni ’90, fino a essere eletto presidente per quattro mandati consecutivi. Il suo impegno non si fermò ai confini italiani: è stato l’unico rappresentante italiano a far parte per due mandati del comitato esecutivo di World Rugby, l’organo di governo internazionale dello sport.

Lutto nel mondo del rugby italiano: si è spento a Parma Giancarlo Dondi, storico presidente della Federazione Italiana Rugby dal 1996 al 2012 e oggi presidente onorario. Avrebbe compiuto 90 anni tra poche settimane.

Dondi ha lasciato un segno indelebile nello sviluppo del rugby italiano. Fu lui a guidare la Federazione negli anni cruciali dell’ammissione dell’Italia al Sei Nazioni, avvenuta ufficialmente nel 2000, aprendo agli Azzurri le porte del torneo più prestigioso del rugby europeo.

Prima di diventare dirigente, fu un giocatore di talento: iniziò nella Rugby Parma, per poi passare alle Fiamme Oro Padova, con cui conquistò lo scudetto nella stagione 1957-58. Conclusa la carriera da atleta, Dondi divenne una figura chiave nella FIR, ricoprendo ruoli di vicepresidente e team manager della Nazionale negli anni ’90, fino a essere eletto presidente per quattro mandati consecutivi.

Il suo impegno non si fermò ai confini italiani: è stato l’unico rappresentante italiano a far parte per due mandati del comitato esecutivo di World Rugby, l’organo di governo internazionale dello sport.