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Le tre imprese più memorabili del calcio veneto: quando la Regione fece la storia

Tre squadre che hanno fatto sognare una regione intera

Calcio a Verona: tutte le sfide del weekend

Foto di repertorio

Il calcio veneto ha conosciuto momenti di straordinaria grandezza, capaci di superare i confini regionali e scolpirsi nella storia del pallone italiano. Pur con mezzi inferiori rispetto ai grandi club metropolitani, alcune squadre del Veneto hanno compiuto imprese leggendarie, dimostrando che con organizzazione, talento e passione è possibile arrivare dove pochi osano sognare. Ecco le tre imprese calcistiche più memorabili che il Veneto ricordi.

1. Hellas Verona campione d’Italia: lo Scudetto dell’orgoglio (1984/1985)

Nessuno ci credeva davvero, e forse nemmeno loro all’inizio. Ma nella stagione 1984/85 l’Hellas Verona ha compiuto l’impensabile: ha vinto lo scudetto, entrando nella leggenda del calcio italiano. Guidata da Osvaldo Bagnoli, una squadra solida, compatta e ricca di carisma mise in riga tutte le grandi del calcio italiano: Juventus, Inter, Milan, Napoli e Roma.

Fu un successo costruito su un’idea di gioco chiara e moderna, su giocatori diventati iconici come Preben Elkjær, Hans-Peter Briegel, Antonio Di Gennaro, Domenico Volpati e Giuseppe Galderisi. Il titolo fu conquistato con una giornata d’anticipo, il 12 maggio 1985, a Bergamo contro l’Atalanta. Quello dell’Hellas è considerato ancora oggi uno degli scudetti più romantici e clamorosi nella storia del calcio italiano. Un’impresa che ha trasformato una squadra operaia in una leggenda.

2. Vicenza e la Coppa Italia 1997

Il Vicenza ha firmato un’altra pagina indelebile del calcio veneto con la vittoria della Coppa Italia 1996/97. La squadra allenata da Francesco Guidolin superò il Napoli in finale grazie a una straordinaria rimonta: dopo la sconfitta per 1-0 all’andata al San Paolo, i biancorossi vinsero 3-0 al Menti, portando a casa il primo trofeo nazionale della loro storia.

Quel Vicenza era una squadra che faceva dell’organizzazione e del collettivo il suo punto di forza, e che seppe farsi rispettare anche in Europa: l’anno successivo, infatti, raggiunse la semifinale di Coppa delle Coppe, sfiorando la finale, eliminato dal Chelsea di Gianluca Vialli e Gianfranco Zola. Una cavalcata memorabile, che ha lasciato un’impronta incancellabile nella memoria del calcio italiano.

3. Il Chievo dei sogni: dalla Serie C alla Champions League sfiorata (2001–2006)

Chi avrebbe scommesso sul Chievo Verona, club di quartiere, promosso in Serie A nel 2001 per la prima volta nella sua storia? Eppure, sotto la guida di Luigi Delneri, i gialloblù non solo si salvarono, ma stupirono l’Italia intera. Nel girone d’andata della stagione 2001/02 furono capolista, giocando un calcio brillante e senza paura. La loro storia divenne un simbolo di sportività e meritocrazia.

Il culmine di quella favola arrivò nel 2006, quando il Chievo ottenne la qualificazione ai preliminari di Champions League, grazie al quarto posto ottenuto a tavolino dopo Calciopoli. Un traguardo impensabile per una realtà così piccola, che fece innamorare tifosi di ogni parte d’Italia.

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