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Sport
05.07.2025 - 09:00
Francesca Tarantello e Silvia Visaggi
Cambia davvero qualcosa quando si torna da un’Olimpiade con una medaglia al collo? È la domanda che apre la chiacchierata con Francesca Tarantello, classe 2002, studentessa dell’Università di Padova e talento del ParaTriathlon italiano. A Parigi 2024 ha conquistato l’argento nella categoria PTVI, quella riservata agli atleti ipovedenti, in coppia con la guida Silvia Visaggi. Un successo prestigioso, che arriva dopo il titolo mondiale del 2023.
Ma nonostante i traguardi raggiunti, Francesca resta umile: “La mia vita non è cambiata troppo: studio, mi alleno, seguo la mia routine. Certo, dal punto di vista sportivo è arrivata più visibilità. L’Olimpiade ha una risonanza diversa, anche rispetto al Mondiale che avevo vinto l’anno prima".
Nel frattempo, Francesca non si è fermata. Dopo Parigi, è tornata a competere in Giappone per una tappa di Coppa del Mondo (vittoria), poi a Taranto (secondo posto) e infine agli Europei in Francia (un altro argento). Prossima fermata: i Mondiali di ottobre in Australia. Nel mirino? Los Angeles 2028. “È lontano, ma è lì che voglio arrivare. Intanto penso a ottobre. Ogni gara è un mattoncino in più per raggiungere l’obiettivo".
Oltre alle fatiche del triathlon, ci sono quelle accademiche. Francesca, infatti, è studentessa di biologia molecolare all'Università di Padova: “Sto finendo la sessione d’esami e a settembre mi dovrei laureare. Poi farò la magistrale. L’equilibrio con l’attività sportiva non è semplice, ma lo sto gestendo bene".
Tarantello, con i suoi successi, ha lasciato il segno nei cuori delle persone. “Vado spesso nelle scuole a raccontare il mio percorso. È un qualcosa che mi emoziona molto. Una volta mi hanno persino fermato al supermercato: 'Sei tu quella della tv?'. Fa un certo effetto, ma fa anche piacere".
Nel suo viaggio, Silvia Visaggi, guida e compagna di fatica, è molto più di una semplice alleata. “Siamo sempre insieme. Senza di lei alcune gare non le avrei nemmeno finite. Come l’Europeo di Madrid 2023: arrivammo quarte, è stata la mia prestazione peggiore, ma anche la più significativa. Lei mi ha spinto a concluderla nonostante le difficoltà".
Tra un evento sportivo e l'altro, dall'aula e dall'altra parte del mondo, per Tarantello c'è un piccolo spazio per lo svago: “Adoro provare i cibi locali, ogni trasferta diventa anche un piccolo tour gastronomico. Io e Silvia ci organizziamo sempre: dove andiamo a mangiare? Cosa non possiamo perderci?”.
Per ora, però, nessuna pausa in vista. Solamente, forse, una settimana di stacco. “Potrei permettermela, è l’estate post-Olimpiade. Ma sono molto determinata nell'allenamento: la testa è già in Australia".
Francesca Tarantello è già una delle figure più promettenti del panorama paralimpico italiano. A colpire, però, è il suo modo di vivere la vita e lo sport: un grande talento, accompagnato da umiltà e lavoro. Così la padovana sta costruendo una storia di successi che non vuole saperne di fermarsi.
Stefano Parpajola
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