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Calcio. Serie B
22.09.2025 - 01:11
Jonas Harder
Harder è diventato Principe nella notte dell’Euganeo. Un principe, però, che sa sporcarsi le mani. Jonas è il classico bravo e bel ragazzo. Ciuffo biondo con gli occhi azzurri. Fare umile e con la voglia di diventare qualcuno. È arrivato così a Padova. A Ferragosto lo vedo allenarsi: “Come calcia bene il pallone”, la prima impressione. Piede educato, eleganza nelle movenze. Questo è un principe particolare però. Dal suo mantello lasciava intravedere del fuoco, della garra, della grinta.
E questo mix potenzialmente perfetto si è acceso in soli quattro minuti dal suo ingresso in campo. Improvvisamente. Un fulmine, un lampo, una bordata di quelle che quando le vedi partire capisci già che finiranno sotto l’incrocio: l’ha presa troppo bene. Dal suo castello il principe ha deciso di aprire il fuoco. In un attimo ha allontanato le paure di un intero gruppo. E pure di tutto un popolo. Il tifoso padovano è pessimista per natura. Il qui famoso termine “psicodramma” echeggia in eterno tra i portici del centro storico. È qualcosa di reale e tangibile, sempre dietro l'angolo. E sull’1-0 subito al 45’, con immediato pareggio annullato dal var, molte anime hanno pensato al peggio.
Si va in spogliatoio, ci si guarda negli occhi: “Continuiamo, stiamo lavorando tanto, arriverà”, si sono detti ragazzi di Andreoletti. E la profezia si autoavvera. La squadra dà tutto sul campo e il pubblico lo percepisce. L’atmosfera si scalda e i canti vincono le paure.
Ecco l’episodio. Rigore. È pesante come un macigno: va il bomber. La prima luce. E poi il tempo scorre. All'improvviso arriva il fulmine. É la scintilla tanto invocata da Andreoletti. La squadra soffre fino all’ultima palla. Succede per davvero, però. 2335 giorni dopo lo stadio torna a tremare per una vittoria in Serie B. Non è poco. Ricomincia il viaggio del Padova. Anzi, inizia, forse, per davvero. A bordo del cavallo bianco del Principe di Firenze.
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