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Calcio. Promozione
16.11.2025 - 10:09
Rafel Monteiro
Ci sono viaggi che iniziano da lontano, in terre dove il calcio è una lingua madre. Quello di Rafael Monteiro, nuovo attaccante dell’Union Pro 1928, parte da San Caetano, nello stato di San Paolo, e approda, anni dopo, sui campi italiani.
«Sono cresciuto nel San Caetano – racconta il verdeoro – e ci ho giocato fino ai 19 anni. Poi ho fatto alcuni prestiti in squadre di Serie B e Serie C, ma non sono mai riuscito a esordire. A 21 anni si è presentata un’occasione: venire a giocare in Italia. Il mio procuratore aveva un cugino calabrese che ha mostrato i miei video a diverse persone, tra cui Stefano Fiore, all’epoca direttore sportivo del Cosenza».
Un incontro che cambia tutto, ma il destino aveva altri piani e sceglie un’altra piazza per lui: «Pochi giorni dopo il mio arrivo in Calabria, Fiore viene esonerato. Poco dopo, però, è arrivata la chiamata del Potenza. Mi hanno voluto con loro, e da lì è iniziata la mia avventura italiana».
Da allora, Monteiro non ha più lasciato il Belpaese. «Torno sempre in Brasile in vacanza, ma ormai vivo qui. Quest’anno mi ha chiamato l’Union Pro 1928: conoscevo il direttore sportivo Benedetti e quando mi ha chiesto di venire non ho esitato. È una piazza importante, una squadra con ambizioni e una società seria».
L’attaccante parla con entusiasmo del gruppo in cui da pochi mesi si è inserito. «La forza dell’Union Pro è stata confermare molti giocatori. Questo dimostra la visione della società. Io sono arrivato in un ambiente già pronto, dove si respirava fiducia. Non eravamo tra i favoriti, ma sapevamo di avere qualità. Forse siamo stati un po’ sottovalutati, ma l’inizio di stagione ci ha dato ragione».
Tra i giocatori, Rafael è uno dei più esperti. «Siamo una squadra giovane, io cerco di aiutare i ragazzi, ma senza urlare o fare il leader a voce alta. Preferisco dimostrare con l’impegno in campo, prendermi le mie responsabilità e stare vicino a loro. È un gruppo spettacolare, davvero».
L’obiettivo resta chiaro: «Prima di tutto vogliamo raggiungere la salvezza il prima possibile. Ma se poi ci troveremo lì, tra le prime, ce la giocheremo. Abbiamo le caratteristiche per fare qualcosa di importante».
Monteiro si definisce un attaccante “trasformato”: «Sono nato esterno, mi piaceva fare la giocata, l’assist, divertirmi con la palla. Ero il classico brasiliano che cercava la magia più che il gol. Poi ho capito che qui in Italia contano i numeri, e ho cambiato mentalità. Ora sono a 99 gol: un traguardo che mi rende orgoglioso».
Il sogno di Rafael è quello di continuare a essere protagonista: «Voglio vincere. Sono molto ambizioso e desidero chiudere la mia carriera con un trofeo, con una vittoria importante. Sarebbe il modo più bello per dire grazie a questo sport che mi ha dato tutto».
Rafael Monteiro: il Brasile nel cuore, l’Italia nel destino e l’Union Pro nel presente per non smettere di pensare in grande.
Stefano Parpajola
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