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Rugby. Serie A Elite
08.12.2025 - 09:02
Marco Broggin
Marco Broggin, classe ’98, oggi è un punto fermo del Petrarca. 7 anni di successi, gioie, ma anche delusioni con la maglia nera cucita addosso. Traguardi che, da padovano, assumono un valore ancora più profondo.

E pensare che agli inizi, quando giocava nel Rubano, il Petrarca era l’avversario da battere, il punto di riferimento da sfidare: “Da ragazzino avevo la rivalità addosso, volevo sempre vincere contro di loro. Poi, quando si è presentata l'occasione, ho capito che venire qui era la scelta giusta”.
La storia sportiva di Broggin comincia quasi per caso. “Ero alle elementari, arrivò un allenatore a fare una lezione di rugby a scuola. Mi disse che poteva essere il mio sport. Io ero timidissimo, titubante… Poi ho provato e tutto è iniziato”.
Il primo anno è un mix di emozioni: la pre-stagione con la prima squadra, il percorso con la Cadetta e l'esordio in Serie A Elite contro Mogliano. “Mi hanno accolto bene sin da subito, conoscevo già molti ragazzi. Poi, dall’anno dopo, è arrivato il salto definitivo”.

La sua crescita è graduale, senza ansie: “Ho sempre vissuto lo sport con la giusta tranquillità, passo dopo passo. Vivo tutto con serenità. Sono più agitato prima di un esame universitario che prima di una partita! La pressione per me è una motivazione, non un peso”.
Quest'anno il Petrarca, racconta, ha iniziato con un necessario periodo di assestamento: “Sono arrivati giovani innesti, serviva un po’ di rodaggio. Ora stiamo trovando la strada giusta. Le due vittorie ottenute contro Rovigo sono state fondamentali. Se continuiamo così possiamo toglierci delle belle soddisfazioni”.
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Con il coach Jimenez il rapporto è diretto, essenziale: “Poche parole, ma c’è intesa. A volte basta uno sguardo per capirci”.
Tra i ricordi in maglia nera, due su tutti restano nel cuore del possente centro. Lo scudetto contro Rovigo, il primo della sua carriera: “Indimenticabile”. E la semifinale del 2024, sempre contro Rovigo, ma al Battaglini: “Forse il momento più intenso. Abbiamo dato tutto, ci abbiamo messo il cuore. Era una finale anticipata”.
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Guardando ad ampio raggio, il rugby ha assunto un ruolo fondamentale nella vita di Broggin: “Mi ha aiutato a essere meno introverso, ad aprirmi. Ho imparato a creare legami importanti. È uno sport che ti insegna valori veri come rispetto e lealtà”.
Il futuro? Niente pressioni: “Prendo quello che arriva. Vivo con leggerezza”.
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Una leggerezza che mostra un modo sano di vivere lo sport: con impegno e dedizione, ma anche con il piacere di, semplicemente, giocare e divertirsi.
Stefano Parpajola
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