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Calcio. Serie A
15.12.2025 - 16:00
I protagonisti della vittoria veronese @facebookHellasVerona
La notte del Franchi si chiude tra fischi, rabbia e incredulità. La Fiorentina cade ancora, sconfitta in casa dal Verona per 2-1, incassando il gol decisivo al 93’ e sprofondando sempre più in una stagione che assume i contorni dell’incubo. A decidere è Orban, entrato a gara in corso e protagonista assoluto di una serata che segna uno spartiacque nella corsa salvezza.

Il clima sugli spalti era già carico prima del calcio d’inizio, con uno striscione ironico esposto in curva in riferimento al gemellaggio con i tifosi scaligeri. Ma a pagare da bere, alla fine, è stata ancora una volta la Fiorentina. Il Verona, reduce dal successo sull’Atalanta, firma il secondo colpo consecutivo e risale la classifica, lasciando i viola inchiodati a quota 6 punti dopo quindici giornate.
La squadra di Vanoli parte con la difesa a tre e affida la regia a Fagioli, uno dei pochi a provare a dare ordine e qualità. Ma è il Verona a partire meglio, colpendo subito una traversa e mettendo in mostra maggiore aggressività. La Fiorentina prova a reagire affidandosi ai lanci del suo centrocampista e alla fisicità di Kean, ma la sensazione è di fragilità costante.
L’episodio chiave arriva nel primo tempo con l’infortunio di Giovane, costretto a lasciare il campo. Al suo posto entra Orban, che cambia il volto della gara. Al 42’, in contropiede, l’attaccante gialloblù sfrutta una difesa viola lenta e disattenta e batte De Gea, gelando il Franchi.

Nella ripresa la Fiorentina si riversa in avanti con maggiore convinzione, colpendo una traversa e aumentando la pressione offensiva. Il pareggio arriva a metà tempo in modo rocambolesco: Kean recupera un pallone respinto da Montipò e, complice una deviazione difensiva, trova l’1-1 che riaccende le speranze.
I viola insistono, inserendo anche Dzeko, ma l’equilibrio resta precario. Il Verona non rinuncia a colpire e nel finale, con la Fiorentina sbilanciata, trova il colpo del ko. Al 93’, su una rimessa laterale, l’azione si sviluppa rapidamente: Orban si ritrova libero in area e firma il raddoppio che vale tre punti pesantissimi.

Al triplice fischio esplode la contestazione. Dalla curva si alza il coro “Fate ridere”, mentre i giocatori viola, increduli, si presentano sotto il settore caldo in un rituale ormai carico di amarezza. La posizione di Vanoli si fa sempre più delicata, così come il futuro di una squadra che, con una sola vittoria in quindici partite, vede la salvezza allontanarsi giornata dopo giornata.
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