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Focus povertà. Terme Euganee 3/4
10.02.2025 - 13:50
L'assessore al sociale di Abano Terme Virginia Gallocchio
L’assessore al sociale Virginia Gallocchio: “Ogni mese sono almeno 40 i nuclei che ricevono un aiuto economico mentre altri 70 sono sostenuti per la frequenza dei bambini a centri estivi, nido e doposcuola”
Non c’è solo la povertà economica ma si fanno strada nelle famiglie più fragili altre forme di povertà che richiedono azioni di sostegno concreto da parte delle istituzioni e delle realtà impegnate nel volontariato sociale. Anche in un contesto come quello di Abano Terme sono alcune decine i nuclei familiari che hanno bisogno di un aiuto costante. “Ogni mese vengono erogati dal Comune - spiega Virginia Gallocchio, assessore al sociale - contributi economici in media a 40 nuclei familiari per far fronte al pagamento di utenze, dell’affitto o per rispondere ad altri bisogni primari. Un nucleo può ricevere più di un contributo nell'arco di un anno. Prendendo la pandemia come spartiacque, negli ultimi anni abbiamo notato che sono cresciuti i bisogni delle persone e delle famiglie più esposte alle difficoltà economiche ma anche ad altre forme di povertà, come quella educativa, un indicatore da non sottovalutare anche nel nostro territorio”.
Attraverso i servizi e le risorse a disposizione l’amministrazione comunale sostiene a livello economico i nuclei in difficoltà, che spesso si trovano ai margini e faticano a risollevarsi. Un importante contributo in questo senso viene anche dal volontariato, in particolare dalle due Caritas delle parrocchie di San Lorenzo e Monteortone, sul fronte della spesa di generi alimentari, e dal Centro Aiuto alla Vita.
“Come dicevo - aggiunge Gallocchio - accanto alle povertà di carattere economico troviamo anche altre forme di povertà che incidono sulle famiglie. Da qui avvertiamo la necessità di sostenere le famiglie anche sul fronte della genitorialità, assai impegnativo. Ad Abano andiamo in aiuto di persone che non hanno le risorse per usufruire di servizi essenziali per i propri figli come mensa scolastica, il nido, i centri estivi, il doposcuola. Il rischio è quello di vedere crescere la povertà educativa, pertanto interveniamo con varie soluzioni che spaziano dai contributi ad hoc a forme di esenzione. Per prevenire le povertà educative, pertanto, sono circa 70 le famiglie che sosteniamo economicamente per la frequenza dei bambini a servizi come ad esempio centri estivi, doposcuola, asilo nido. L’estate scorsa abbiamo istituito anche un fondo per le attività estive.
Guardiamo anche agli adolescenti perché sono aumentate le dispersioni scolastiche così come cresce il numero di giovani che non lavorano e restano ai margini della vita sociale. Anche per loro abbiamo messo a punto dei progetti. Sono aumentati anche i bisogni legati all’abitare - conclude l’assessore - e c’è chi non ce la fa a pagare l’affitto. Con le parrocchie e il Centro Aiuto alla Vita abbiamo una collaborazione e la disponibilità di sette alloggi dove inseriamo persone coinvolte nel progetto autonomia abitativa con contratti di 18 o 24 mesi.”
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