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Politica
22.10.2025 - 07:19
Federico Barbierato
"Negli ultimi anni i nostri territori hanno mostrato con chiarezza tutta la loro vulnerabilità di fronte al cambiamento climatico. Eventi estremi, bombe d’acqua, alluvioni improvvise e corsi d’acqua che esondano con frequenza crescente: non si tratta più di episodi eccezionali, ma di una nuova normalità con cui dobbiamo convivere". Così il sindaco di Abano Federico Barbierato sul rischio idraulico alle Terme. "Solo in un giorno, quel famoso ottobre 2021 ad Abano Terme abbiamo registrato oltre 8 milioni danni per cittadini e imprese", spiega il primo cittadino. "Eppure, nonostante la gravità del tema, la politica continua a muoversi con lentezza e frammentazione, lasciando scoperti cittadini, imprese e comunità locali. La sicurezza idraulica dovrebbe essere trattata per quello che è: un’emergenza strutturale e prioritaria, al pari delle grandi opere infrastrutturali di cui tanto si parla.
Perché senza difese adeguate contro il rischio idrogeologico, ogni investimento rischia di essere vanificato da un’alluvione che in poche ore cancella anni di lavoro". Gli strumenti non mancano. "Ci sono i fondi strutturali europei, pensati proprio per rafforzare la resilienza dei territori; ci sono le competenze tecniche di consorzi di bonifica, università e centri di ricerca. Quello che manca è la scelta politica di mettere la sicurezza idraulica al centro dell’agenda. Mi sarei aspettato – e credo non solo io – che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il famoso PNRR, cogliesse questa urgenza. Invece, pur con i suoi miliardi di euro, il tema della difesa idraulica è rimasto marginale.
Un’occasione persa, perché mai come ora serviva un piano straordinario di messa in sicurezza, coordinato e capillare, capace di guardare al futuro e non solo di rincorrere le emergenze. Oggi paghiamo decenni di ritardi, di opere incompiute, di interventi tampone mai risolutivi. Eppure i segnali sono chiari: i bacini di laminazione funzionano, gli argini rinforzati fanno la differenza, la manutenzione costante dei corsi d’acqua riduce i rischi". Serve solo la volontà di passare dalle parole ai cantieri, dai convegni alle opere. "È il momento che Governo e Regione diano un segnale concreto. Non con annunci, ma con stanziamenti certi, cronoprogrammi vincolanti e procedure snelle. È il momento di investire davvero sul territorio, perché la sicurezza idraulica non è un capitolo di spesa, ma un investimento in futuro, in competitività e in qualità della vita.
Ai nostri amministratori locali, ai sindaci che ogni giorno sono in prima linea, chiediamo di continuare a fare pressione, di non abbassare la voce. Ma la responsabilità finale spetta alla politica nazionale. Non possiamo più permetterci promesse a vuoto". E allora l’appello è semplice: "Mettete la sicurezza idraulica al primo posto. Usate i fondi strutturali, riallocate le risorse, costruite un piano straordinario. Perché la fragilità del territorio è sotto gli occhi di tutti e il tempo, purtroppo, non è infinito".
Federico Franchin
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