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Abano. Cultura

Apre al pubblico la mostra Leonor Fini e la Collezione Grafica Bassi Rathgeb

L’esposizione è promossa dal Comune di Abano Terme e realizzata in collaborazione con il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova.

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Foto di repertorio

Dal 22 novembre, il Museo Villa Bassi Rathgeb apre al pubblico la mostra “Leonor Fini e la Collezione Grafica Bassi Rathgeb – Segni e invenzioni dal Rinascimento al Novecento”, visitabile fino al 15 marzo 2026.

L’esposizione, promossa dal Comune di Abano Terme e realizzata in collaborazione con il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova, è curata da Giovanni Bianchi, Raffaele Campion, Barbara Maria Savy e Federica Stevanin e propone un percorso tra cinque secoli di arte grafica.

Il percorso raccoglie 80 opere tra disegni e stampe: 55 provenienti dalla collezione storica del Museo, donata tra il 1972 e il 1980 da Isabella Hübsch, e un nuovo nucleo recentemente donato dall’ambasciatore Ugo Gabriele de Mohr, tra cui 24 opere grafiche di Leonor Fini e 14 lavori di Cesare e Guido Tallone.

La prima parte dell’esposizione, allestita nell’ipogeo, si articola in sette sezioni tematiche. Tra i pezzi di maggiore pregio si segnalano il Studio per il piccolo Cupido dormiente di Bernardino Campi, il foglio Cinque levrieri di Giandomenico Tiepolo, due macabri Capricci di scheletri di Paolo Vincenzo Bonomini e progetti architettonici del periodo russo di Giacomo Quarenghi.

Seguono opere di Francesco Hayez, paesaggi di Giovanni Migliara e una selezione di acqueforti di Adriaen van Ostade, oltre a stampe da Tiziano, Jacopo Bassano, Guercino e Pietro Longhi. Tra i riferimenti al tema dell’acqua, importante per Abano Terme, spicca Il bagno delle ninfe di Andrea Andreani.

Chiude il percorso una serie di opere di Cesare Tallone e Rinaldo Agazzi.

La seconda parte, nelle sale affrescate del piano nobile, è dedicata a Leonor Fini, con 24 opere grafiche tra fotolitografie e incisioni. In mostra anche il bozzetto originale per l’Orfeo di Roberto Lupi (1951), con fotografie che documentano l’attività di Fini come costumista. La mostra è accompagnata da un catalogo scientifico edito da Dario Cimorelli.

Federico Franchin

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