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DENTRO LA NOTIZIA
09.11.2025 - 07:34
Negli ultimi anni il Polesine si trova al centro di sfide cruciali per il futuro dell’agricoltura e dell’ambiente: dal consumo di suolo alla transizione ecologica, dalla tutela del Delta del Po alla convivenza tra produzione agricola ed energie rinnovabili. In un territorio fortemente vocato all’agricoltura ma anche esposto agli effetti del cambiamento climatico, il ruolo delle istituzioni e delle organizzazioni di categoria diventa decisivo. Ne abbiamo parlato con il presidente di Coldiretti Rovigo, Carlo Salvan che ci ha offerto una riflessione a tutto campo sul presente e le prospettive del comparto agricolo polesano.
«Negli ultimi anni il Polesine ha visto un continuo consumo di suolo agricolo per infrastrutture e insediamenti. Come valuta Coldiretti Rovigo l’impatto di questa tendenza sulla sostenibilità agricola e sulla capacità del territorio di adattarsi al cambiamento climatico?»
Ogni metro quadro di terreni fertile perso è una perdita per l'intero sistema agroalimentare; motivo per il quale anche su questo il richiamo alle istituzioni sull'obiettivo consumo zero è continuo. Continua però il consumo di suolo per infrastrutture e insediamenti, utili allo sviluppo economico e sociale, ma dobbiamo al tempo stesso sottolineare come comportino costi di gestione per la sicurezza idraulica e idrogeologica che diventeranno sempre più impegnativi e con costi a carico di tutta la collettività.
«Molte aziende agricole del territorio continuano a basarsi su modelli produttivi intensivi e fortemente dipendenti da fertilizzanti e fitofarmaci. Quali passi concreti Coldiretti Rovigo sta promuovendo per favorire una vera transizione verso pratiche agroecologiche e meno impattanti?»
L'agricoltura italiana è tra le più rigide al mondo per normative e disciplinari di produzione a garanzia della salute dei consumatori. E i nostri produttori sono pienamente consapevoli di questo. Il tema ritengo riguardi piuttosto tutte le importazioni da Paesi che non rispettano le nostre stesse regole, usando prodotti da noi vietati da decenni: chiediamo quindi sempre con più forza trasparenza e tracciabilita, a tutela nostra e dei cittadini.
«Il delta del Po e le aree circostanti soffrono di inquinamento delle acque e perdita di biodiversità. Ritiene che le politiche agricole locali, anche sostenute da Coldiretti, abbiano fatto abbastanza per prevenire questi danni ambientali? Se no, cosa dovrebbe cambiare?»
La presenza di un agricoltore nel nostro Delta è garanzia di custodia e mantenimento del territorio. Bisogna allargare lo spettro a tutto il bacino Padano che "scarica" in Po le attività di diverse regioni d'Italia. Noi stiamo agendo per preservarlo anche da grandi criticità come cuneo e subsidenza che lo espongono a grandi rischi: occorrono investimenti e risorse cospicue per mantenere un patrimonio ambientale unico in Italia.
«L’installazione di grandi impianti fotovoltaici a terra solleva dubbi sull’uso del suolo agricolo. Come pensa Coldiretti Rovigo si possa conciliare la produzione di energia rinnovabile con la salvaguardia della vocazione agricola e paesaggistica del Polesine?»
Mettendo il fotovoltaico sui tetti delle nostre aziende; come abbiamo fatto usando anche in ambito Pnrr. E replicando il modello su ogni copertura possibile, evitando il più possibile il fotovoltaico a terra. Oggi avanza anche l'agrivoltaico, che coniuga una coltivazione sottostante; chiediamo quindi al legislatore, nazionale e regionale, regole chiare per preservare la potenzialità agro-alimentare ed evitare ogni forma di speculazione a danno dell'agricoltura.
Sara Busato
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