L’obiettivo è evidenziare l’eventuale impatto dell’inquinamento prodotto dagli aerei sulla salute delle persone che abitano sotto al corridoio di atterraggio e decollo dei velivoli
C’è anche il piccolo borgo di Sant’Antonio a Zero Branco tra le aree inserite nello studio epidemiologico avviato dall’Usl della Marca attorno all’aeroporto Canova. L’obiettivo è evidenziare l’eventuale impatto dell’inquinamento prodotto dagli aerei sulla salute delle persone che abitano sotto al corridoio di atterraggio e decollo dei velivoli. Quinto è al centro dell’indagine. Così come i quartieri attorno al centro di Treviso, tra Canizzano, Sant’Angelo, San Giuseppe, e San Lazzaro. Questo già si sapeva. Nello studio, però, ora sono stati formalmente compresi anche gli abitanti del borgo di Sant’Antonio di Zero Branco. A livello generale verranno valutati dati sulla mortalità, sui ricoveri in ospedale, il consumo di farmaci, le prestazioni specialistiche ambulatoriali e i numeri del registro tumori. “L’obiettivo è il monitoraggio dello stato di salute della popolazione residente in prossimità dell’aeroporto, con particolare riguardo alla valutazione dell'eventuale associazione di questa esposizione con eventi sanitari avversi – si legge nel piano condiviso tra Usl della Marca, Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, e Save/AerTre, la società di gestione dello scalo – lo studio sarà diviso in tre fasi distinte e consecutive che copriranno complessivamente un arco temporale di tre anni, fino al giugno del 2025”. La prima fase verrà portata a termine entro la fine di quest’anno. “Dopo la ricerca e la valutazione dei dati in letteratura – concludono dall’azienda sanitaria – sarà effettuato uno studio che prevede la stima della prevalenza delle patologie per cui viene ipotizzata una possibile relazione con la vicinanza a un aeroporto”. Mauro Favaro
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