Controllati nove cantieri edili della provincia di Treviso: scoperti due lavoratori in nero e numerose irregolarità in materia di sicurezza sul lavoro.
Il Nucleo Ispettorato Carabinieri del Lavoro di Treviso, con la collaborazione del locale Ispettorato Territoriale del Lavoro e dei militari delle Compagnie dei Carabinieri di Montebelluna, Castelfranco Veneto e Conegliano ha effettuato una serie di controlli nei cantieri edili per prevenire e reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e il rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. L’esito del controllo ha consentito di individuare numerose inadempienze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, tra le quali l’assenza di protezioni nei ponteggi atte a prevenire la caduta dall’alto ed il mancato rispetto di normative sull’uso dei ponteggi, il mancato coordinamento in materia di sicurezza, la mancata vigilanza sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e la mancata installazione di idonea segnaletica in materia di sicurezza, nonché l’omessa redazione del Piano Operativo di Sicurezza. Sono stati effettuati controlli su un totale di 9 cantieri, individuati a seguito di un'attività info-operativa sequenziale all’analisi di dati provenienti dall’Arma Territoriale e dal Nucleo CC Ispettorato del Lavoro, che hanno permesso di identificare 22 soggetti tra aziende e professionisti operanti nel settore edile. Nello specifico, i controlli hanno interessato vari cantieri localizzati nei comuni di Asolo, Riese Pio X, Borso del Grappa, Crocetta del Montello, Godega di Sant’Urbano, Cordignano, Susegana e Castelfranco Veneto. Le ispezioni effettuate in Susegana e Crocetta del Montello hanno permesso di riscontrare la presenza di due lavoratori in nero e alla chiusura dei due cantieri. Analogamente sono state sospese altre 3 aziende operanti nei comuni di Susegana e Castelfranco Veneto per gravi violazioni sulla sicurezza. Delle 5 aziende sospese, 3 risultano essere gestite da extracomunitari. Complessivamente i Carabinieri hanno emesso ammende e sanzioni per un totale di circa 200mila euro.
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