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Treviso tra i capoluoghi veneti con la maggior presenza di senza tetto

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Coalizione Civica per Treviso: una riflessione di Luigi Calesso sul numero di senza tetto a Treviso e sul “caso” Montebelluna.

Qualche settimana fa l’Istat ha diffuso i principali risultati della terza edizione del Censimento permanente della Popolazione e delle Abitazioni, svolta nell’autunno 2021, che è visionabile al seguente link: https://www.istat.it/it/files//2022/12/CENSIMENTO-E-DINAMICA-DEMOGRAFICA-2021.pdf Una parte importante della presentazione è dedicata alla presenza nei comuni di persone senza tetto e senza fissa dimora (pagg. 13-17) che viene così definita dall’Istat: ”Nel 2022 è stata condotta la seconda rilevazione ad hoc presso i Comuni (la terza si svolgerà nel 2023) su tre specifici segmenti di popolazione: le persone che vivono nelle convivenze anagrafiche, quelle che dimorano in campi autorizzati o insediamenti tollerati e spontanei e le persone senza tetto e senza fissa dimora (di seguito, SFD). L’indagine, estesa a tutti i comuni italiani, è stata condotta sugli indirizzi, siano essi reali o fittizi, presso i quali le persone appartenenti a questi sottogruppi risultano iscritte in anagrafe al 31/12/2021. Dal Registro Base degli Individui, distintamente per ciascun target, sono stati estratti gli indirizzi per essere sottoposti a verifica e aggiornamento da parte degli operatori delle anagrafi comunali. Contestualmente è stato acquisito anche l’ammontare delle unità iscritte in anagrafe (totale, italiani e stranieri/apolidi, distinti per sesso) presso gli indirizzi confermati. L’aggancio per indirizzo o per sezione di censimento (geocodifica) degli individui residenti nel Registro Base degli Individui (RBI) con gli indirizzi verificati dalle anagrafi comunali consente, annualmente, il conteggio di queste componenti della popolazione direttamente dal RBI, assicurando in tal modo la loro ‘inclusione statistica’ nella definizione della popolazione censuaria totale. Tuttavia, il campo di osservazione di questa rilevazione è limitato alla sola componente iscritta in anagrafe: ai fini del conteggio e della definizione della popolazione censuaria totale, essa non garantisce un’enumerazione esaustiva dei sottogruppi in oggetto.” Pur nella loro dichiarata incompletezza i dati (disponibili qui: http://dati-censimentipermanenti.istat.it/) permettono di tracciare un quadro di un certo interesse per il Veneto e per la nostra città. Con 114 senza fissa dimora “accertati” Treviso è, in rapporto alla popolazione, al terzo posto per questa situazione tra i capoluoghi veneti con una incidenza di senza fissa dimora pari all’1,33 per mille dei residenti: hanno una incidenza maggiore Venezia è (1,98 per mille,498 senza fissa dimora) e Rovigo (97 pari all’1,93 per mille) mentre tutti gli altri capoluoghi registrano un dato più basso (Belluno 47 e 1,33, Verona 274 e 1,07, Padova 207 e 1,00, Vicenza 66 e 0,59). Siamo di fronte all’evidenza che la nostra città, a poche decine o centinaia di metri dallo sfavillare delle luci natalizie o delle insegne dello shopping è anche questo: persone senza tetto o senza fissa dimora che trascorrono le loro giornate e le loro notti tra edifici abbandonati, gli androni della stazione dei treni, le sale di attesa dell’ospedale, i dormitori quando ci sono posti disponibili. É una realtà a cui non possiamo “abituarci”, in particolare nel periodo dell’anno in cui le temperature si fanno più rigide e a cui non si può rispondere allontanando queste persone dai luoghi in cui sono maggiormente visibili, quasi che il problema principale fosse il “fastidio” creato dalla loro vista. É una questione a cui va data risposta, prima di tutto dalle istituzioni, mettendo le esigenze di queste persone al centro delle iniziative. Un caso da approfondire è anche quello di Montebelluna che, con una popolazione che non arriva alla metà di quella di Treviso, registra la presenza di ben 105 persone senza fissa dimora, un dato che va analizzato per capire se è legato a situazioni peculiari o se, al contrario, si tratta di una realtà consolidata nel tempo. Gigi Calesso – Coalizione Civica per Treviso
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