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05.07.2023 - 14:13
L’indagine condotta, ai primi di giugno, da Confcommercio Veneto e Unioncamere, ha indagato, sul tema previsionale dei saldi, un campione di consumatori trevigiani ed ha scattato una fotografia per la nostra provincia. I risultati parlano chiaro: i saldi, nel trevigiano, riescono ancora a mantenere l’appeal. I dati raccolti indicano che: oltre il 52,5% degli intervistati prevede la stessa spesa dello scorso anno, il 16,5% prevede di spendere qualcosa in più, il 32,7% in meno. Tra le preferenze di acquisto, il 45,1% dei trevigiani punta sull’abbigliamento, il 34,9% sulle calzature, il 16,6% su borse e accessori, il 3,4% su “altro”. La spesa media per la tipologia di acquisto si attesa sui 259 euro per l’abbigliamento, 214 per le scarpe, 150 per gli accessori. Sull’abbigliamento, Treviso si colloca come seconda provincia del Veneto per soglia di spesa, seconda a Rovigo che registra 336 euro, più alta della media del Veneto pari a 236 euro. Rispetto ai saldi dell’anno scorso, si attesa un aumento di spesa di circa il 20% Gli acquisti si svolgeranno, in prevalenza, nei negozi fisici o di prossimità, a testimonianza del valore del commercio di vicinato. Per la Presidente del Gruppo Federmoda Confcommercio della provincia di Treviso Maria Beatrice Paludetti- “possiamo constatare che tiene il commercio e tiene il valore del saldo, inteso come un momento di acquisto particolare nei propri negozi di fiducia. Ciò assume particolare valore se si valuta la congiuntura che vede, da un lato, una ripresa complessiva dell’economia italiana persino più robusta di quella media europea e, dall’altro, la persistenza di un’inflazione elevata che preoccupa molto ma non arriva a frenare il momento del saldo, che resta nell’immaginario dei consumatori un momento di acquisto e di gratificazione, soprattutto in prossimità delle ferie estive.
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