Calesso: la nomina degli amministratori di Asco Holding spetta ai sindaci

Mattia Zanardo

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10.07.2023 - 14:43

Asco Holding: la nomina degli amministratori spetta ai sindaci non alle segreterie di partito. Riceviamo e pubblichiamo la nota di Luigi Calesso, portavoce di Coalizione Civica. Sono totalmente d’accordo sulle caratteristiche che devono avere gli amministratori di Asco Holding (e più in generale delle società a maggioranza o a partecipazione pubblica) secondo il segretario provinciale della Lega Dimitri Coin che le ha enumerate nei giorni scorsi attraverso i mezzi di informazione. Competenza che prevalga sull’appartenenza politica, capacità invece che relazioni personali e coì via: sono talmente d’accordo che arrivo alla conclusione opposta a quella dell’on. Coin rispetto al nodo del “chi” deve nominare questi amministratori. A mio avviso, infatti, sono i sindaci dei comuni “azionisti” di Asco Holding a dover compiere questa scelta proprio perché il loro ruolo di tutela degli interessi dei cittadini (compreso quello del valore e della redditività delle quote della società in questione) li mette nella condizione di potere e dovere scegliere le persone migliori per guidare la società. Non ho nulla che mi leghi a Rostirolla o a Serena come non ho nulla che mi leghi a Coin ma non vedo perché una segreteria di partito dovrebbe offrire maggiori garanzie ai cittadini rispetto a quelle offerte dai sindaci dei comuni. Ricordo, tra l’altro, che molte segreterie di partito (anche nel nostro territorio e anche leghiste) sono state protagoniste in anni recenti di spartizioni dei posti nei consigli di amministrazione che non avevano nulla a che vedere con i criteri espressi dall’on. Coin. Spero che su questa posizione di rispetto del ruolo – politico e giuridico – dei sindaci ci siano anche le forze politiche del centrosinistra presenti nei consigli comunali della Marca: in un territorio abituato alla scientifica occupazione leghista dei luoghi di potere si tratterebbe di un segnale importante sia per gli elettori di parte progressista che per qualcuno degli astenuti, magari particolarmente sensibile all’argomento dell’estromissione delle segreterie di partito dai luoghi che non gli competono.

Asco Holding: la nomina degli amministratori spetta ai sindaci non alle segreterie di partito.

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Luigi Calesso, portavoce di Coalizione Civica.

"Sono totalmente d’accordo sulle caratteristiche che devono avere gli amministratori di Asco Holding (e più in generale delle società a maggioranza o a partecipazione pubblica) secondo il segretario provinciale della Lega Dimitri Coin che le ha enumerate nei giorni scorsi attraverso i mezzi di informazione.

Competenza che prevalga sull’appartenenza politica, capacità invece che relazioni personali e coì via: sono talmente d’accordo che arrivo alla conclusione opposta a quella dell’on. Coin rispetto al nodo del “chi” deve nominare questi amministratori.

A mio avviso, infatti, sono i sindaci dei comuni “azionisti” di Asco Holding a dover compiere questa scelta proprio perché il loro ruolo di tutela degli interessi dei cittadini (compreso quello del valore e della redditività delle quote della società in questione) li mette nella condizione di potere e dovere scegliere le persone migliori per guidare la società.

Non ho nulla che mi leghi a Rostirolla o a Serena come non ho nulla che mi leghi a Coin ma non vedo perché una segreteria di partito dovrebbe offrire maggiori garanzie ai cittadini rispetto a quelle offerte dai sindaci dei comuni.

Ricordo, tra l’altro, che molte segreterie di partito (anche nel nostro territorio e anche leghiste) sono state protagoniste in anni recenti di spartizioni dei posti nei consigli di amministrazione che non avevano nulla a che vedere con i criteri espressi dall’on. Coin.

Spero che su questa posizione di rispetto del ruolo – politico e giuridico – dei sindaci ci siano anche le forze politiche del centrosinistra presenti nei consigli comunali della Marca: in un territorio abituato alla scientifica occupazione leghista dei luoghi di potere si tratterebbe di un segnale importante sia per gli elettori di parte progressista che per qualcuno degli astenuti, magari particolarmente sensibile all’argomento dell’estromissione delle segreterie di partito dai luoghi che non gli competono".