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27.07.2022 - 12:32
Tra i 7.904 comuni italiani Treviso è al 195° posto con una percentuale di consumo di suolo maggiore di quella di centri urbani molto più importanti come Bologna, Genova, Roma, Palermo.
Nonostante ciò il Consiglio Comunale è chiamato in questi giorni a deliberare una variante al Piano degli Interventi da 37 ettari di consumo di suolo (e quindi decine di migliaia di metri cubi di nuova edificazione tra abitazioni e supermercati) e due nuovi accordi pubblico-privati per complessivi 9.500 metri quadrati di superficie edificata, ancora su aree verdi.
É vero che la variante “si limita” a confermare previsioni di edificazione già previste in precedenti accordi pubblico-privati (ad esempio quello del “residence Panatta”) o piani di lottizzazione già esistenti ma è altrettanto vero che l’approvazione della variante stessa è un atto necessario perché l’iter autorizzativo arrivi in porto. Non si tratta, quindi, di un passaggio formale ma di un tassello indispensabile per arrivare all’edificazione.
Evidentemente, agosto è un buon mese per il “cemento responsabile” (così lo chiama il Sindaco) visto che sarà in una città semideserta per le vacanze che la documentazione relativa alla variante verrà messa a disposizione dei cittadini che potranno poi proporre le eventuali osservazioni al suo contenuto.
Noi non ci rassegniamo e continuiamo la nostra battaglia: BASTA CEMENTO, BASTA GREENWASHING!
É questo il contenuto del volantino che distribuiamo in questi giorni in città per denunciare ancora una volta le politiche di questa amministrazione in materia di consumo di suolo.
Gigi Calesso – Coalizione Civica per Treviso
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