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Villa Manfrin a Treviso sarà restituita alla comunità e diventera il fulcro del cicloturismo

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Cantiere aperto fra un anno, con il restauro di molinetto e loggiato. Villa Manfrin a Treviso sarà  l’hub trevigiano lungo la Venezia-Monaco.

Con il restauro del molinetto e del loggiato, il futuro di Villa Manfrin è destinato a entrare sempre di più quello luogo privilegiato di attrazione turistica ma soprattutto sarà rinnovata e resa maggiormente funzionale la sua peculiare vocazione cicloturistica. Grazie al bando “Italia City Branding 2000 – Hub ParFum Nord di Treviso”, infatti, l’amministrazione comunale guidata da Mario Conte investirà 2.295.800 euro (1.889.919 per lavori e 705.880 per somme a disposizione) per la riqualificazione di uno dei luoghi del cuore dei trevigiani. Il progetto definitivo della storica villa veneta che sorge a Sant’Artemio, nel quartiere di Santa Maria del Rovere, è stato approvato a fine ottobre. Prevede la riqualificazione del molinetto e del grande loggiato di fronte all’edificio, con l’inserimento di due pensiline per la sosta delle biciclette, il ripristino del plateatico esterno rivolto verso il laghetto, ma anche il riordino dei percorsi nel verde. Con l’obiettivo di dare vita a un punto di riferimento per tutti quei turisti che percorrono in sella alle due ruote la ciclovia Venezia-Monaco. (Continua dopo la galley...)

La storia di Villa Manfrin

Villa Manfrin – conosciuta anche come Villa Margherita, in quanto la nobildonna inglese Margherita Lichtenberg ne fu la proprietaria – venne edificata in stile neoclassico nel XVIII secolo su progetto dell’architetto veneziano Giannantonio Selva, lo stesso autore del Teatro La Fenice. A commissionare l’opera fu l’imprenditore Girolamo Manfrin. Per alcuni anni, al termine della Grande Guerra, fu la sede le Ministero per la ricostruzione delle terre liberate dal nemico, poi divenne la sede del Comando provinciale dei Carabinieri, che l’ha dismessa nel 2014, anno dal quale questo immenso patrimonio è rimasto chiuso ed esposto al degrado. Il suo meraviglioso parco pubblico è uno dei più frequentati dai cittadini di tutte le età, punto di riferimento per le attività sportive amatoriali all’aperto, oltre che essere sede del Parco degli Alberi Parlanti, luogo amatissimo dai bambini di tutta la provincia e non solo.

L'assessore Zampese: "La villa sarà riconsegnata alla collettività in una veste rinnovata e funzionale alla vocazione cicloturistica di Treviso"

“È un progetto a cui teniamo molto, in quanto permette di riconsegnare alla collettività in una veste rinnovata e funzionale alla vocazione cicloturistica di Treviso una parte del nostro patrimonio architettonico”, afferma l’assessore comunale ai lavori pubblici Sandro Zampese, che spiega come agli spazi dedicati appunto al cicloturismo saranno affiancati interventi per la conservazione e la valorizzazione di un contesto di pregio e di interesse storico, come sono appunto molinetto e loggiato.

Bistrot, pensiline per la sosta delle biciclette, riordino dei percorsi nel verde, spazi per studio e relax aree per mostre ed esibizioni temporanee.

L’apertura del cantiere è prevista fra circa un anno. Il progetto di restauro del molinetto parte dal presupposto di garantirne la conservazione e l’esaltazione delle peculiarità storiche e architettoniche. Al primo piano saranno allestiti servizi per la ciclo-mobilità e spazi da destinare a bistrot. All’esterno si procederà all’abbattimento delle barriere architettoniche, così da garantire l’accessibilità da parte di tutti, e sarà ridefinito l’andamento del verde e dei camminamenti. Per quanto riguarda il loggiato dell’area sud del guardino, il progetto prevede la creazione di spazi per le attività di studio, relax, esibizioni temporanee, mostre e manifestazioni: il tutto a seguito del consolidamento strutturale, con la realizzazione di un sistema di tiranti a passo costante in carpenteria metallica. Prevista la sistemazione esterna del loggiato, con la riorganizzazione delle zone di coronamento del percorso e l’inserimento di rastrelliere per la sosta delle biciclette, oltre al recupero della cedraia, destinata a essere trasformata in un giardino sensoriale. Infine, considerati gli ampi spazi a disposizione, il Comune sta pensando alla creazione di un museo della bicicletta, sulla cui storia ed evoluzione Treviso ha avuto e continua ad avere un ruolo da protagonista. Sara Salin
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