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Treviso, Cittadella della Salute: il 29 dicembre taglio del nastro

Cittadella Salute Treviso - area

Per il trasferimento in continuità dei reparti nel nuovo ospedale serviranno ulteriori 6-8 mesi. Il monoblocco avrà un totale di 438 posti letto in stanze singole e doppie.

Il 29 dicembre sarà tagliato il nastro della nuova Cittadella della salute. Una cerimonia sul filo di lana della fine del 2022, con un paio di mesi di ritardo rispetto alle previsioni di inizio anno. Ma le tensioni geopolitiche internazionali causate dall’invasione russa in Ucraina hanno portato anche qui rallentamenti, in particolare per la fornitura dei microchip per i macchinari di alta tecnologia. Dopodiché sarà il 2023 a vedere il trasferimento in continuità dei reparti. E quindi i pazienti. Nel nuovo monoblocco, cuore della Cittadella, troveranno posto tutte le funzioni a maggiore intensità di cura e complessità tecnologica: sale operatorie, terapie intensive, degenze chirurgiche, diagnostica per immagini e radioterapia, ma anche l’ospedale della mamma e del bambino con l’area parto e le degenze di ostetricia. Sei piani su tre livelli, allineati e integrati all’attuale pronto soccorso, che sarà ristrutturato nella seconda fase dei lavori. Un totale di 438 posti letto, 338 dei quali in camere singole e doppie, 66 posti di terapia intensiva per gli adulti e 34 di terapia intensiva neonatale e pediatrica. Ci saranno sale di degenza con spazi per l’accoglienza e il soggiorno sia per i visitatori che per i pazienti e ogni camera sarà dotata di una vista sul paesaggio o sulla città.

I nuovi parcheggi e la statua dedicata a Santa Bertilla

Con l’inaugurazione dell’edificio A29 ci sarà anche l’apertura del primo dei nuovi parcheggi, che avrà una capienza di 300 posti auto (in totale saranno mille in più rispetto agli attuali, per un totale di oltre 3mila) e sarà collocato lungo la strada che dal nuovo monoblocco porta al Suem. La notizia è che in una parte degli stalli – con ogni probabilità i posti più vicini all’ingresso – la sosta sarà a pagamento. Nell’attesa della cerimonia di fine anno, nell’area verde davanti all’ingresso del pronto soccorso è stata eretta una statua dedicata a Santa Bertilla, patrona e protettrice del nosocomio trevigiano. La statua è opera del maestro Carlo Balliana ed è stata realizzata in occasione del centenario della morta della suora dorotea che servì al Ca’ Foncello durante e dopo la guerra. Santa Bertilla, la cui vita è stata interamente dedicata all’assistenza dei deboli e dei malati, oggi è diventata un simbolo di riconoscenza per tutti gli operatori sanitari che hanno servito la comunità nella lotta al Covid e una memoria di chi ha perso la vita con la pandemia.
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