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Eraclea, la promozione delle eccellenze agroalimentari a un passo dal mare

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Un pomeriggio alla scoperta delle ricchezze enogastronomiche e ambientali del territorio di Eraclea, dall’entroterra alla spiaggia

Ha fatto tappa nella perla verde dell’Adriatico il progetto del Summit del Mare, ideato lo scorso anno dalla Conferenza dei Sindaci del Litorale Veneto e che giunge alla seconda edizione con un focus dedicato alla relazione tra turismo, pesca e agricoltura. Dieci progetti, uno per ciascuna località, sviluppati dalle amministrazioni anche grazie al supporto di privati che, con la pratica del “fare”, vogliono risponde alle esigenze della next generation e far scoprire e consegnare un ambiente rigenerato e più pulito. A fare gli onori di casa è stata la sindaca Nadia Zanchin, che con la consigliera Valentina Finotto ha illustrato ai rappresentanti delle categorie, delle aziende, degli stakeholder e dei singoli cittadini, le finalità del progetto attraverso una presentazione ospitata per l’occasione nel parco dell’azienda agricola La Fagiana.

Il progetto coinvolge aziende d'eccellenza del territorio

“L’agroalimentare ad un passo dal mare - Scoprite dove nasce ciò che mangiamo” è il progetto sviluppato dall’amministrazione grazie alla sinergia e al supporto di quattro aziende d’eccellenza che insistono sul territorio: l’azienda agricola La Fagiana, unico produttore di riso nella provincia di Venezia; la Tenuta la Spiga, che ha a Torre di Fine il noceto più grande d’Italia; la Tenuta Valcasoni, con il suo allevamento di bovini di qualità; Venédia Fattorie, un allevamento di bufale con cui produce formaggi e mozzarelle. La finalità dell’iniziativa è proporre, anche tramite l’uso dei social network, un’offerta più ampia all’esperienza turistica e avvicinare il settore agricolo all’economia della costa. Come? Dando il via a nuove collaborazioni che propongano agli ospiti, con visioni sempre più green, una maggiore conoscenza della provenienza dei prodotti, lungo tutta la trasformazione che arriva fino alla tavola, con la possibilità di visitare direttamente le aziende e conoscere le varie fasi produttive. I turisti, inoltre, immergendosi in percorsi naturalistici che conducono alle aziende coinvolte nel progetto, potranno ammirare la bellezza dei luoghi e conoscere la storia del territorio e la sua elevata biodiversità; un territorio prevalentemente agricolo che agli inizi del ‘900 è stato protagonista di una massiccia operazione di bonifica e che oggi permette di poter usufruire delle coltivazioni esistenti. «Abbiamo la fortuna di avere un territorio vasto, con circa 97 chilometri quadrati di superficie su cui insistono molte aziende agricole e di elevata qualità – ha introdotto la prima cittadina Nadia Zanchin –. Il tema scelto quest’anno ha un titolo che vuole far riflettere, perché molto spesso ci troviamo dei cibi tipici nei nostri piatti e non sappiamo tutta la storia che ci sta dietro. Grazie alla disponibilità delle nostre aziende, abbiamo adesso la possibilità di vedere tutto il processo, dal chicco seminato, alla raccolta, alla trasformazione». Oltre alle quattro aziende presenti, nel comune ci sono più di 50 attività che lavorano prodotti agroalimentari. L’intenzione del progetto è quindi generare curiosità nell’ospite portandolo a scoprire le varie realtà agroalimentari del territorio. «Sono orgogliosa di tutte le aziende che hanno fatto rete, grandi, medie e piccole – ha continuato la sindaca –. Questo è proprio lo spirito giusto per dare un servizio migliore al turista, che non si ferma nella singola azienda, ma entra in contatto con molte realtà. Scoprendo così tutto il valore naturale che contraddistingue il nostro territorio. "Eraclea ha una costa di pregio, ma la biodiversità e le coltivazioni che abbiamo nell’entroterra sono qualcosa di molto interessante che il turista in generale va sempre più ricercando all’interno di un’esperienza turistica completa", conclude Zanchin, "Il turista che viene in Italia, infatti, non si accontenta più della vacanza in spiaggia, ma richiede esperienze nuove e proprio il turismo enogastronomico sta andando in quella direzione. Un valore aggiunto per destagionalizzare l’offerta turistica. Un’opportunità che le aziende del territorio hanno visto per far rete con gli operatori turistici, mettendola a frutto con efficacia».
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