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Venezia, la variante Delta è responsabile di quasi la totalità dei contagi

Guardia alta, mascherina, prudenza e responsabilità: l’Ulss 3 Serenissima valuta la presenza e l’incidenza delle varianti del Covid-19 anche nel Veneziano, ne evidenzia la costante crescita, e ribadisce l’appello ai cittadine perché usino ogni attenzione.

Tampone Covid
“Tutti sappiamo che uno dei pericoli di questa stagione - sottolinea il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato - è la diffusione delle “varianti” del virus. Ebbene, il confronto tra la loro presenza in percentuale nel mese di giugno e nel mese di luglio, realizzato dal nostro Laboratorio di Genetica e Citogenetica, ci dice che si diffonde con forza in particolare la variante Delta, detta “indiana”: se a giugno era responsabile del 47,1% dei contagi, a luglio rappresenta la quasi totalità, il 95,9%, dei casi analizzati”.

Contato: "L'estate non può essere vissuta con la spensieratezza che vorremmo avere"

“Nel territorio del Veneziano così - conclude il direttore Contato - si replica in sostanza la situazione che si registra nel Veneto. La nostra estate non può essere vissuta con la spensieratezza che vorremmo avere. Occorre ancora, al contrario, tutelare la salute propria e dei propri familiari, usando ogni precauzione per non incorrere nel contagio e per non diventare strumenti del contagio stesso”.

Variante Delta, Gamma e Alfa nel Veneziano: i dati

I dati sulle varianti nel veneziano sono elaborati dal Laboratorio di Genetica e Citogenetica dell’Ospedale dell’Angelo: l’attività del Laboratorio è avviata a pieno regime con la tipizzazione di un centinaio di sequenziamenti a settimana. Il Laboratorio dell’Ulss 3 svolge questa funzione, con i suoi specialisti e le sue attrezzature, elaborando anche i campioni provenienti dal territorio dell’Ulss 4 del Veneto Orientale.

Giugno e luglio: percentuali a confronto

Il quadro dettagliato di confronto tra il mese di giugno e quello di luglio è il seguente. Nel Veneziano, nel mese di giugno circolava la variante Inglese “Alfa”, responsabile del 32,3% dei contagi, la Brasiliana “Gamma” del 14,7%, l’Indiana “Delta” del 47,1% e altre varianti che non aumentano la pericolosità dal punto di vista epidemiologico del 5,9%. Nel mese di luglio la situazione si è evoluta con un significativo incremento della variante “Indiana”. Nello specifico la variante Inglese “Alfa” era responsabile dell’1,4% dei contagi, la Brasiliana “Gamma” dello 0% e invece la Indiana “Delta” del 95,9% dei casi, e altra variante che non aumentano la pericolosità dal punto di vista epidemiologico del 2,7%.
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