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Profughi Ucraini: Padova punta sull'accoglienza in famiglia

Refugees Welcome

Il Comune di Padova punta sull'accoglienza in famiglia, in continuità con il progetto europeo Embracin, per sostenere i profughi ucraini

Il persistere del conflitto in Ucraina non ha affievolito la grande solidarietà dei padovani. Il Comune di Padova, in collaborazione con Refugees Welcome e Cooperativa Orizzonti, ha deciso di promuovere l’accoglienza in famiglia, diffusa sul territorio, delle persone che scappano dalla guerra. In continuità con il progetto europeo Embracin, che ha visto avviarsi otto convivenze in famiglia di persone migranti all’interno del Comune, questa nuova sperimentazione si propone di mettere in contatto persone desiderose di accogliere con persone rifugiate che vogliono abitare in famiglia, accompagnando le convivenze con operatori e mediatori per facilitare l’inclusione. Marta Nalin, assessora alle politiche sociali del Comune di Padova, ha affermato: "Stiamo spingendo perché il ministero riconosca questo tipo di accoglienza, pensando ad un supporto di accompagnamento ma anche con un po’ di risorse. Per noi è un’occasione preziosa perché se funziona, se il Ministero si apre a questa modalità di accoglienza, significa che il lavoro che abbiamo fatto in questi anni viene riconosciuto e ci consente di portarlo avanti in maniera più ampia”. Valentina Baliello, coordinatrice di Orizzonti Cooperativa, ha parlato del supporto offerto alle famiglie per affrontare le difficoltà che si potrebbero incontrare in questa esperienza: “Noi interveniamo con le figure professionali come l’educatore, che può sostenere queste famiglie per l’accoglienza e l’integrazione, e anche l’operatore legale, che può aiutare nei primi momenti per quanto riguarda le varie documentazioni". Tuttavia è opportuno sottolineare che, a differenza dell'originale progetto Embracin, questa forma avrà un carattere più temporaneo. Loris Ramazzina, referente vento di Refugees Welcome, ha spiegato: “Il loro progetto di vita non comprende di rimanere in Italia. Il motivo per cui hanno abbandonato il loro paese farà sì, quando le cose si risolveranno (spero il prima possibile), loro ritorneranno nel loro paese, perché il loro paese avrà bisogno di loro. Quindi credo che gli obbiettivi che questo progetto si pone siano sicuramente diversi. L'obbiettivo originale di Embracin è quello di creare un percorso di autonomia, loro invece hanno bisogno di accoglienza temporanea”.
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