Sartori: “Io e la sindaca di Paese eravamo state ingiustamente discriminate solo per il fatto di essere donne. Essere donna è proprio la sfida più grande che sono stata chiamata ad affrontare con l’elezione a sindaco"
Stefania Sartori
Aveva insultato le sindache di Quinto e di Paese dicendo che le cose andavano sempre peggio dopo l’arrivo in municipio di due amministratrici donne. Il pensiero, se così si può definire, era stato messo nero su bianco da un pensionato di 80 anni nel gruppo Facebook “Sei di Quinto di Treviso se…”. Il sindaco Stefania Sartori, però, non ha lasciato correre. Si è rivolta alla consigliera di parità della Provincia, Tiziana Botteon. E alla fine l’80enne ha accettato di porgere le proprie scuse pubbliche sullo stesso canale social, cioè nel medesimo gruppo di Facebook: “Mi scuso per aver diffamato la sindaca di Quinto e la sindaca di Paese – ha scritto – con l’accusa di incapacità per il solo fatto di essere donne, offendendole nei diritti, nella dignità e nella considerazione della carica pubblica rivestita all’interno delle comunità amministrative e del corpo politico di appartenenza”. Un passaggio che per Stefania Sartori era fondamentale. “Io e la sindaca di Paese eravamo state ingiustamente discriminate solo per il fatto di essere donne. Essere donna è proprio la sfida più grande che sono stata chiamata ad affrontare con l’elezione a sindaco – sottolinea il primo cittadino di Quinto – dopo la conciliazione davanti alla consigliera provinciale di parità, ho preso atto delle scuse pubbliche. Mi auguro che adesso si sia capito che non è possibile sostenere certe cose”. Non è tutto. Sempre nell’ambito della conciliazione con la consigliera di parità, l’80enne ha anche accettato di donare 50 euro alla cooperativa Una casa per l’uomo, nello specifico a favore delle attività dedicate agli uomini che esercitano violenza e che si rendono protagonisti di maltrattamenti nelle relazioni affettive. Ora l’80enne si è chiuso nel silenzio. “Gradirei non entrare nell’argomento – si limita a dire – preferirei parlare di altre cose”. La vicenda degli insulti sessisti attraverso i social si chiude così. Restando sul fronte dei social network, il Comune di Quinto ha querelato anche cinque cittadini che nei mesi scorsi avevano scritto commenti su Facebook, sempre nel gruppo “Sei di Quinto di Treviso se…”, facendo riferimento a mafia, tangenti e situazioni poco chiare in relazione al cantiere che ha portato all’apertura della nuova rotatoria sulla Noalese, all’altezza del Gambero. “Sono cose che non si possono accettare – ha scandito Sartori – non lo dico solo per me, ma anche per la giunta, il Comune e per l’azienda che ha sempre fatto tutto il possibile per portare a termine i lavori”. Mauro Favaro
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